L’avvocato Raffaele Manfellotto ci ha fatto pervenire un documento con richiesta di pubblicazione che riportiamo testualmente e che annunzia un flashmob spontaneo venerdì alle 12 dinanzi ai tribunali italiani. Un gesto di protesta non concordato con nessuna significativa rappresentanza forense:  “Siamo Avvocati iscritti all’Albo dell’Ordine di Cassino. Abbiamo ritenuto di aderire all’iniziativa nazionale “Giustizia Sospesa”, diretta ad esternare in tutti i Fori d’Italia, a titolo personale o collettivo, il disappunto per l’attuale situazione di sostanziale immobilità delle attività connesse all’amministrazione della Giustizia, determinata dalle disposizioni governative di sospensione, prima totale, poi parziale, prorogata inspiegabilmente fino al 31 luglio, con innegabili conseguenze anche sui ritmi di una – peraltro ancora in forse – ripresa ordinaria a settembre. Si è consentita la riapertura di tutte le attività, ma non dei Tribunali, quasi fossero un cluster più pericoloso di altri. E dopo aver bloccato la Giustizia fino al 12 maggio, è stato imposto l’utilizzo del mezzo informatico senza considerare l’assenza pressoché totale di idonee strutture nei Palazzi di Giustizia, o di forme di trattazione scritta, che senza dubbio limitano il diritto di difesa. Non si è considerata, contro ogni logica, la possibilità di accessi seppur regolamentati alle aule, come si è ritenuto invece possibile in ogni altro contesto produttivo. Il risultato è stato che sono limitatissimi, ove non vietati, gli accessi; i tempi degli adempimenti, ove non impossibili, si allungano; buona parte dei procedimenti fissati nel periodo di sospensione sono stati rinviati anche di un anno o nella migliore delle ipotesi in autunno o a fine anno. Dobbiamo districarci in un centinaio di protocolli locali per le udienze e per gli adempimenti.

2 Insomma è stato di fatto impedito l’esercizio della professione e, conseguentemente, la tutela dei nostri assistiti; inoltre, la ripresa è del tutto in forse nel se e nel quando. Noi vogliamo lavorare e possiamo lavorare, come ogni altra categoria. Poiché è in danno dei diritti dell’utenza del sistema Giustizia e della nostra professione, chiediamo innanzitutto di essere non solo interpellati, ma di renderci anche parte attiva nell’adozione dei necessari interventi, peraltro urgenti, che consentano effettivamente la “ripartenza” della Giustizia. Rivendichiamo il ruolo, assolutamente essenziale, di attori nelle decisioni che si andranno ad assumere, poiché incidono sulla nostra professione; vogliamo essere protagonisti di una riprogrammazione dell’attività giudiziaria, quali portatori dell’interesse dei nostri assistiti, oltre che nostro, partecipando alle decisioni che dovessero essere assunte, affinché si scongiuri il blocco della Giustizia anche nel malaugurato caso che si ripresentasse qualche problema sanitario. Non è più concepibile una Giustizia sospesa. Per questo motivo venerdì 29 maggio alle 12, noi a Cassino e molti avvocati in tutt’Italia manifesteremo con un flashmob silenzioso, deponendo codici e toghe dinanzi ai Palazzi di Giustizia. A Roma dinanzi la Corte di Cassazione, affinché anche i cittadini abbiano conoscenza della concreta situazione. Dopodiché inoltreremo alle Istituzioni tramite il nostro Consiglio dell’Ordine precise richieste e proposte organizzative che già abbiamo in mente, per una ripresa piena e immediata dell’attività.

Sul sito “Giustizia Sospesa” sono spiegate le modalità della protesta dinanzi alla Corte di Cassazione nella capitale: “A Roma dinanzi la Corte di Cassazione ci si disporrà in file concentriche fronte scalinata. Alle 12.00, attaccherà l’inno nazionale. Sulla fine dell’inno, il comitato, posizionato in prima fila, si muoverà in schieramento per posizionare i codici. Durante la discesa della prima fila, potrà avviarsi la seconda, il più possibile schierata, e così via. I codici, vanno posizionati sopra quelli che troverete già in terra o di fianco. Atteso l’alto numero di partecipanti e di adesioni, terminato lo spazio all’interno della piazza, si pregano i colleghi di posizionarsi lungo il marciapiede che la contorna. Abbiate cura di mantenere la distanza di sicurezza. Volantino e codice alla mano…andiamo avanti! Si precisa che per l’iniziativa di Roma, è stata concessa autorizzazione da parte della Questura di Roma”.