Negli USA ad oggi 64.700 morti per covid-19 e tutti sanno bene che i dati ufficiali sono sempre per difetto. “Fear is your only God”, cantavano nel ritornello ipnotico della loro Vietnow i Rage Against The Machine. Correva l’anno 1997. Da allora, l’America ha convissuto più volte con la paura. Quella finanziaria della bolla tech del 1999 – 2000, quella del terrorismo e della guerra permanente scaturita dagli attacchi dell’11 settembre 2001 e quella della nuova depressione economica nata dalla crisi Lehman del 2008 – 2009. Poi l’8 novembre 2016 Donald Trump diventava il 45esimo presidente degli Stati Uniti. Per alcuni la “seconda guerra civile americana” preconizzata da Joe Dante. Ogni volta, la paura ha preso il sopravvento e poi narcotizzato l’America, capace con il suo pragmatismo di metabolizzare il traumatico reset e ripartire. Quasi come se niente fosse.

Fosse comuni a Bronk

E oggi, in epoca di paura collettiva da pandemia? Stesso copione. Anzi, paradossalmente stiamo assistendo alla riprova pratica dell’attualità della teoria di Noam Chomsky riguardo la mitica “rana bollita”, ovvero la capacità del potere di narcotizzarea tal punto l’opinione pubblica – attraverso cortine fumogene e dissimulazioni del reale con il percepito – da renderla incapace di prendere atto dell’aumento della temperatura. Se non quando è ormai troppo tardi. Comunque la pandemia partita dalla Cina non è stata causata da un virus prodotto dall’uomo o geneticamente modificato. Sono queste le conclusioni a cui è giunta la comunità degli 007 Usa, secondo quanto affermato dall’Ufficio del Direttore dell’Intelligence Nazionale che coordina il lavoro di tutte le agenzie federali, dalla CIA alla NSA. L’intelligence americana ritiene che il Covid 19 non sia di origine artificiale, ma continuerà a vagliare le informazioni per capire se provenga da un contatto con animali o da un incidente di laboratorio. Nei giorni scorsi il presidente americano Donald Trumpaveva fatto riferimento alla teoria, non provata, che il Covid 19 possa essere frutto di un errore del laboratorio di Wuhan. Il comunicato dell’intelligence ribadisce: “Continuerà la Comunità dell’Intelligence ad esaminare rigorosamente le informazioni e le notizie d’intelligence che arriveranno per determinare se l’epidemia è iniziata attraverso il contatto con animali infetti o se è stata il risultato di un incidente nel laboratorio di Wuhan”.

Il Presidente Trump alla scrivania

Ciò nonostante il presidente Usa ha detto che la Cina vuole che lui perda le elezioni di novembre, secondo quanto avrebbe detto in un’intervista esclusiva alla Reuters il modo in cui il gigante asiatico ha gestito la crisi del coronavirus è la prova che Pechino “farà tutto quanto in suo potere” per fargli perdere le elezioni. Trump ha aggiunto anche che sta valutando varie opzioni su come reagire a quanto Pechino ha fatto nello scatenare la pandemia: “Posso fare molto”. Nel frattempo dopo la vergogna delle fosse comuni dei morti non reclamati o appartenenti a famiglie povere, ebbene mercoledì scorso la polizia di New York ha scoperto 100 cadaveri all’interno di due camion non refrigerati noleggiati da un’agenzia di pompe funebri della città. Allertati dal forte odore che proveniva dai furgoni, alcuni residenti hanno avvertito le autorità. I camion erano parcheggiati davanti alla Andrew T. Cleckley Funeral Home, un’agenzia di pompe funebri di Flatlands, a Brooklyn. Negli ultimi 30 giorni circa i residenti della zona avevano visto il personale dell’agenzia caricare sui camion diversi sacchi per cadaveri e secondo la Abc News ciascun camion conteneva 50 corpi. Il proprietario dell’agenzia di pompe funebri ha spiegato che la sua cella frigorifera in cui normalmente custodisce i cadaveri in attesa dei funerali aveva smesso di funzionare. Il Dipartimento statale di Sanità ha avviato un’inchiesta. New York City conta finora circa ventimila morti provocati dal coronavirus, il livello più alto di qualsiasi altra città degli Stati Uniti. Il direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases NIAID Anthony Fauci ha affermato che è possibile che centinaia di milioni di dosi di vaccino di coronavirus possano essere pronte a inizio 2021, come prevede il programma dell’amministrazione Trump “Operation Warp Speed”.

I mezzi di trasporto utilizzati per trasportare i cadaveri

Quindi ha aggiunto: “Vogliamo procedere velocemente, ma vogliamo garantire sicurezza ed efficienza. Penso che ci riusciremo se le cose andranno per il verso giusto”. Il virologo che fa parte della task force della Casa Bianca per il coronavirus ha poi sottolineato che il passo più importante per raggiungere l’obiettivo è iniziare a produrre il potenziale vaccino prima ancora che si siano completati i “trial”, la sperimentazione per verificarne l’efficacia. Nel frattempo una misura impopolare in California: tutte le spiagge e i parchi statali sono stati chiusi. Mentre tanti stati americani stanno allentando le restrizioni o si preparano a farlo, è arrivata la decisione del governatore Gavin Newsom presa dopo un weekend caldo e soleggiato che ha fatto affluire troppo persone sulla costa. I critici sostengono che le persone possono facilmente osservare misure di distanziamento sociale sulle vaste spiagge e parchi dello Stato, importanti per i residenti confinati nelle loro case. Nel frattempo, ieri, sei contee della Bay Area di San Francisco hanno dato il via libera a giardinaggio, edilizia e altre attività all’aperto, come mercati delle pulci e asili nido, purché venga mantenuto il distanziamento sociale. Los Angeles invece diventa la prima grande città americana ad offrire a tutti i residenti il test del coronavirus. Il tampone solo su appuntamento sarà possibile grazie a una partnership tra il municipio, la contea e la no profit “Core” dell’attore Sean Penn. I tamponi saranno accessibili a costo zero per dieci milioni di persone che risiedono nella contea a prescindere dall’avere o meno i sintomi della malattia. Finora, la contea di Los Angeles ha registrato un totale di circa 22.500 casi confermati, la metà del totale della California di oltre 46.000. Infine la Cina si oppone a un’inchiesta internazionale sulla pandemia, che ritiene “politicizzata allo scopo di stigmatizzare la Cina” e basata su “accuse infondate” contro Pechino.

Lo ha dichiarato il vice ministro degli Esteri cinese, Le Yucheng, nel corso di un’intervista con l’emittente Usa Nbc. “Questa indagine arbitraria è basata sulla presunzione di colpevolezza”, ha aggiunto il vice ministro cinese, “che è ciò a cui ci opponiamo con fermezza”. Per quanto riguarda il Wuhan Institute of Virology, al centro di sospetti e teorie sull’origine del coronavirus, ha aggiunto “è aperto alla comunicazione internazionale”. Chiusa dal 25 gennaio per l’epidemia, La Città Proibita a Pechino, ha riaperto parzialmente al pubblico a partire da oggi, 1° maggio, in occasione dei cinque giorni di vacanza previsti in Cina per la Festa dei Lavoratori. Lo ha reso noto il museo cinese sul proprio sito. Hans Kluge, direttore regionale per l’Europa dell’Oms, da parte sua mette in guardia: “Nella pandemia abbiamo visto la velocità con cui anche i migliori sistemi sanitari possono essere devastati. La salute deve essere al top dell’agenda politica. Senza salute non c’è economia e non c’è sicurezza. Questa è una lezione da non dimenticare, tutti i Paesi debbono essere uniti. Quando la prima ondata del coronavirus sarà passata è essenziale prepararsi a una seconda o una terza, particolarmente se non c’è ancora un vaccino disponibile. Bisogna essere preparati, d’ora in avanti la sanità pubblica deve avere una maggiore prominenza nella società. Dobbiamo avere una sanità pubblica forte”. Fear is your only God.