È allarme amianto in provincia di Latina: secondo i dati resi pubblici dall’ONA, l’Osservatorio Nazionale Amianto, nel nostro territorio sono stati 660 i morti negli ultimi 20 anni. I dati epidemiologici sono relativi all’incidenza di mesoteliomi e di altre patologie correlate all’utilizzo o all’esposizione diretta.

Cos’è l’amianto? Conosciuto anche come asbesto, l’amianto è una sostanza appartenente alla categoria delle fibre. La sua inalazione causa l’asbestosi, una malattia che provoca fibrosi del polmone, rendendo meno estensibile ed elastico duranti l’inspirazione e l’espirazione. La dimensione delle sue fibre, capaci di disperdersi nell’aria, lo rende di facile inalabilità da parte dell’uomo e la loro bioresistenza facilita la diffusione all’interno del nostro organismo. Fibre che se inalate possono danneggiare le cellule moesoteliali provocando, in alcuni casi, il cancro della pleura e originare tumori maligni come il mesotelioma, aventi nel torace, nell’addome e molto raramente nella cavità attorno al cuore.

Il principale fattore di rischio per mesotelioma è quindi l’esposizione all’amianto, sempre secondo l’ONA infatti “..ancora nel 2019, sono stati più di 1.900 i decessi solo in Italia, per mesotelioma. I casi, in particolare quelli inerenti al mesotelioma pleurico, che è la forma già frequente (in più del 93%), sono in costante aumento, e nel 2020, a causa del Covid, i decessi sono aumentati. Così per le altre malattie asbesto correlate”. Un killer silenzioso che ha agito indisturbato fino al 1992 anno in cui la legislazione ne ha vietato l’utilizzo, e che miete vittime anche nel nostro territorio data la presenza di realtà produttive e industriali. Secondo una nota dell’ONA “In provincia di Latina vi è un cocktail esplosivo di amianto e nucleare. Più di 660 decessi dal 2000 per patologie asbesto correlate con un trend in netto aumento rispetto ai circa 100 casi censiti dal Dipartimento di Prevenzione per il periodo dal 2000-2014”.

Una piaga che non interessa tutte le realtà allo stesso modo. Dai dati aggiornati al 2018 le città più colpite dai casi di mesotelioma, sempre secondo quanto rilevato dall’Avv. Bonanni Presidente dell’ONA, sono Latina con 30 casi; Gaeta con 25 casi; Aprilia con 20 casi; Formia con 15 casi e Sezze con 10. Casi che, a detta dell’ONA, rappresentano solamente la punta dell’Iceberg: “dalle rilevazioni della nostra associazione possiamo confermare che il trend è in crescita”.

Utilizzato per anni nell’industria del cemento armato e in quella chimica, per l’isolamento termico delle imbarcazioni e per la costruzione di tubature, canne fumari e tetti, l’amianto ha avuto un forte impatto, come mostrato dai dati forniti dall’ONA, in alcuni comuni del Golfo di Gaeta dove vi è un elevato numero di marittimi esposti loro malgrado alle fibre di questa sostanza.

Una piaga che impone quindi di lanciare un allarme sulle condizioni di rischio particolarmente alte per la nostra provincia dove, sin dal 2008, l’ONA ha chiesto una maggiore attenzione per la problematica ambientale: “È sempre più necessario adottare strumenti di ulteriore tutela ambientale e proseguire con una mobilitazione affinché si proceda con la bonifica e la definitiva messa in sicurezza di tutti i siti industriali dismessi, al fine di evitare rischi di contaminazione per presenza di amianto ed altri agenti cancerogeni.”