Il 6 ottobre scorso su questa testata giornalistica scrissi un servizio dedicato a Lorenzo Fioramonti, Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Scientifica. Scrissi che era ministro per ora, dopo aver fatto il vice ministro. Per ora perché da più parti ne chiedevano le dimissioni senza se e senza ma. Recita l’articolo 54 della Costituzione della Repubblica Italiana: “I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore”. E il limite di sopportazione del comune sentire era stato abbondantemente superato. Quando i tedeschi che occupavano la Danimarca ordinarono che tutti i danesi ebrei dovevano circolare con una stella gialla cucita sul petto il re in persona Cristiano X uscì l’indomani in bicicletta per Copenaghen con una stella gialla cucita sul petto. Questi sono gli statisti che ci piacciono. Un presidente del consiglio in carica come Silvio Berlusconi che per un apparecchio al cuore si trasferisce a Houston ignorando tutti i cardiochirurgi di eccellenza italiani o il Fioramonti che iscrive il figlio alla scuola inglese di Roma perché “comprende poco l’italiano” non sono coerenti rappresentanti del popolo.

Un ministro della pubblica istruzione che manda suo figlio a studiare presso l’eccellenza scolastica straniera in Italia con che coerenza “parla” ai cittadini della Repubblica? Quando sua altezza reale Iolanda di Savoia si trasferì a Formia accanto ai suoi augusti genitori iscrisse i figli al locale Real Liceo Classico Statale Vitruvio Pollione, insieme ai sudditi di suo padre. Nessun favoritismo, mi hanno riferito gli interessati. Se un rappresentante delle istituzioni non crede in ciò che fa è meglio che si dimetta. Cari lettori potete approfondire l’argomento leggendo l’editoriale del 6 ottobre su Tuttogolfo.it ricercandolo sotto al nome dell’autore, o nella cartella attualità o indicando il nome nella voce ricerca.