“Prima dell’estate, come avviene a nostra memoria da tempo immemore, la nostra amministrazione si è vantata di aver asfaltato le strade del Comune di Minturno.
Peccato, però, che tali lavori abbiano riguardato solo alcuni tratti cittadini e che siano stati eseguiti senza un ordine né logico né geografico, praticamente a macchia, e, inoltre, alcune strade sono state asfaltate solo fino a un certo punto. Forse era finito il catrame?

Non sarebbe stato meglio finire una strada già iniziata prima che iniziarne un’altra? Non sarebbe stato più opportuno, al posto di avere una città a scacchi disomogenei, di iniziare da un capo (nord, sud, est o ovest) e proseguire in un senso? Oltretutto, diversi cittadini delle frazioni collinari ci hanno segnalato uno stato di degrado e abbandono che non illumina per niente la città, a partire proprio dall’illuminazione pubblica, passando per le strade dissestate, con veri e proprie voragini, agli attraversamenti pedonali sbiaditi e non a norma.

Sono lampanti i casi di Fontana Perelli, Tufo, Pulcherini e Santa Maria Infante, i cui abitanti ci hanno manifestato tutto il loro disagio e inviato delle foto per dimostrare lo stato di degrado delle zone. A Santa Maria, per esempio, sul suolo pubblico c’è il relitto di un automobile da oltre un anno, priva di qualsiasi contrassegno ma con targa, quindi ben identificabile, in una piazzetta adiacente le ex scuole elementari, che mette seriamente a repentaglio l’incolumità dei bambini che vanno lì a giocare.

Una vera zona franca, come ce ne sono altre, piena di sporcizia, zero manutenzione del verde e materiali di ogni genere. Ci comunicano che nonostante le segnalazioni nessuno sia intervenuto per risolvere la situazione e la macchina è sempre lì in stato di abbandono e il proprietario impunito. Per non parlare delle strade del capoluogo e quelle che collegano a Tufo, al buio, prive di sicurezza e con crateri che potrebbero danneggiare le vetture e mettere a repentaglio i pedoni.

Stessa sorte per via Simonelli che da Marina di Minturno conduce alla rotonda di Pizzo Balordo. Speriamo venga sistemata al più presto, onde evitare che automobilisti danneggiati chiedano il risarcimento danni al comune e che ovviamente pagheremmo noi contribuenti. Auspichiamo, insomma, che tutte le strade siano tirate a lucido come quelle della Tremensuoli dell’assessore D’Acunto.

Un discorso a parte meritano gli attraversamenti pedonali che, dopo oltre tre anni di amministrazione Illuminata, sono ancora quasi tutti non a norma, soprattutto per quanto concerne le barriere architettoniche. A tal proposito, da un mese è stata nominata quale delegata all’inclusione sociale la nota influencer Laura Miola, che come primo obiettivo si è prefissata il conferimento della “bandiera lilla”.

Noi glielo e ce lo auguriamo, anche se ci sembra un concetto limitativo e astratto di inclusione sociale. Per ora, però, ci preme segnalare che diversi cittadini con disabilità, ma anche anziani e neomamme con passeggini, si sono lamentati della mancanza degli scivoli adeguati sui marciapiedi in tutto il territorio comunale.

A un mese dall’inizio del suo incarico si sono già notati notevoli passi avanti, ad esempio sono realizzati gli scivoli nel tratto della via Appia compreso tra via Filippo Signore e Via Fusco, ossia proprio quello da lei citato durante la famosa diretta social su Instagram in cui criticava i lavori appena eseguiti da questa stessa amministrazione di cui adesso fa parte. Nel video in questione, inoltre, si dichiarava incazzata nera e chiedeva chi fosse “il genio” che aveva eseguito quei lavori e “il genio” che li aveva autorizzati.

Vorremmo sapere dalla signora Miola se, per caso, in questo mese è riuscita a conoscere i due “geni” e se può rendere pubblico a mezzo stampa, ma anche attraverso i social dato che per fama non dovrebbe difettare in quel campo, il cronoprogramma degli interventi per adeguare tutti gli altri marciapiedi/attraversamenti pedonali (intanto gliene mostriamo qualcuno in foto), in modo da tenere informati i cittadini, senza dimenticare la stazione ferroviaria che è assolutamente non a norma per l’accesso dei disabili in quanto priva di scivoli per raggiungere i binari.

Minturno Libera crede che non ci debbano essere mai cittadini di serie a e serie b, ancor più grave sarebbe addirittura creare delle disparità di trattamento tra le persone con disabilità.
Inoltre. come lei stessa ben saprà, l’inclusione sociale non riguarda solo i disabili ma è un concetto molto ampio che tocca tante sfaccettature della società e che vanno affrontate tutte.

Insomma, Minturno Libera crede che i veri traguardi da raggiungere non debbano essere gli effimeri riconoscimenti delle bandiere, lilla, blu o di qualsiasi altro colore, ma un effettivo miglioramento delle condizioni di vita di tutti i luoghi e di tutta la società.

Bisogna salvaguardare la visione della realtà che potrebbe essere offuscata da slogan e propaganda tastando con mano il terreno, soprattutto le periferie che da sempre sono le zone che più necessitano di inclusione sociale. Non vorremmo che di questo passo si possa creare una “Mintunoceania”, ossia una città di stampo orwelliano in cui la società viene privata della coscienza critica e in cui “la menzogna diventa verità e passa alla storia”.

Minturno Libera