“E’ stata discussa oggi al question time del consiglio regionale del Lazio, l’interrogazione a risposta immediata che ho presentato per sapere quali fossero, a livello regionale e ministeriale, gli atti che impediscono l’apertura delle Case della salute di Sabaudia, Cori, Cisterna, Minturno, Aprilia e  Gaeta.

L’interrogazione era nata a seguito delle mancate risposte in merito fornite dall’allora direttore generale della Asl di Latina, Casati, che come al solito aveva scaricato ogni responsabilità.

Ma anche dalla presa d’atto che strutture che abbiamo sempre ritenuto importanti, per implementare l’offerta sanitaria territoriale e quindi la prossimità dei servizi rispetto alle comunità che rappresentiamo, siano finite nell’imbuto di una sorta di Gioco dell’Oca in cui a governare sono il caso e l’approssimazione.

Sono anni che la realizzazione delle Case della salute di  Sabaudia, Cori, Cisterna, Minturno, Aprilia e  Gaeta è stata annunciata.

Ad oggi tali progetti sono rimasti solo sulla carta e nei programmi elettorali del presidente Zingaretti che su queste strutture ha impostato ben due legislature.

Purtroppo, la risposta fornita dall’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato, non fa che confermare i nostri dubbi e le nostre perplessità sui ritardi accumulati e soprattutto sull’inefficienza ed incapacità, da parte di chi ha diretto sino a fine gennaio la Asl di Latina, di affrontarli e superarli per tempo.

Per quanto concerne la Casa della salute di Sabaudia, dopo l’approvazione del progetto esecutivo si è in attesa delle valutazioni e dei nulla osta necessari per i vincoli, di natura storico, artistico e paesaggistico cui l’area è sottoposta.

Vincoli che non sono nati oggi ma che esistono e persistono dalla fondazione della città e su cui, una Asl efficiente, avrebbe potuto, per ridurre le tempistiche di realizzazione dell’opera, richiedere i necessari nulla osta ab origine.

Cosa che non è accaduta facendo slittare la data di apertura, che era prevista a dicembre 2020, a data da destinarsi arrecando un danno in termini di assistenza ed erogazioni di servizi fondamentali ai cittadini.

Per quanto concerne le Case della salute di Cori, Minturno e Aprilia il 25 agosto la Regione, stando quanto comunicato dall’assessore, ha trasmesso al Ministero della Salute l’atto per la necessaria autorizzazione all’accesso ai finanziamenti senza i quali non possono partire le gare d’appalto.

Apprezziamo che l’assessore ci abbia detto che la risposta a tale atto sarà nuovamente sollecitata ma non basta. Se si pone una data ad un progetto, infatti, deve essere rispettata.

Se qualcuno, come in questo caso, doveva fare e non ha fatto non può passare in sordina. L’attendismo che ha caratterizzato sinora la Asl di Latina e la regione Lazio lo stanno pagando solo i cittadini.

I “tempi morti”, quelli che purtroppo anche la burocrazia comporta, non possono essere utilizzati per girarsi i pollici ma devono essere impiegati  per definire tutti gli adempimenti necessari e farsi trovare pronti e operativi quando i nulla osta arriveranno.

Per queste ragioni scriverò un’altra nota alla Asl di Latina per conoscere lo stato dell’arte ed il grado di progettazione di ogni singola Casa della Salute prevista per la provincia di Latina e, soprattutto, per non trovarci come nel caso di Sabaudia con ritardi che si sommano a ritardi e servizi tanto promessi quanto mai realizzati”.

Lo dichiara in una nota il consigliere regionale di Forza Italia e presidente della commissione regionale sanità, Giuseppe Simeone