Il Ministero della Salute informa che alle ore 18.00 di sabato 18 aprile sono 175.925 i casi totali dall’inizio della pandemia. Le persone attualmente positive sono 107.771, 23.227 deceduti e 44.927 guariti. Variazioni rispetto al precedente bollettino: 3.491 nuovi casi positivi, 473 deceduti, 2200 guariti. Tra i 107.771 attualmente positivi (+ 809): 80.031 si trovano in isolamento domiciliare (+ 1.667), 25.007 ricoverati con sintomi (- 779), 2.733 in terapia intensiva (-79). Sono 1.305.833 (+ 61.725) i tamponi effettuati. Nella regione Lazio 340 e in provincia di Latina 20 deceduti. Il Ministero della Salute ricorda che il 31 dicembre 2019 la Commissione Sanitaria Municipale di Wuhan (Cina) ha segnalato all’Organizzazione Mondiale della Sanità un cluster di casi di polmonite ad eziologia ignota nella città di Wuhan, nella provincia cinese di Hubei. Il 9 gennaio 2020, il CDC cinese ha riferito che è stato identificato un nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) come agente causale della malattia respiratoria poi denominata Covid-19. La Cina ha reso immediatamente pubblica la sequenza genomica che ha permesso la realizzazione di un test diagnostico in modo tempestivo. La situazione internazionale secondo gli ultimi dati OMS, fonte Health Emergency Dashboard, ore 11.00 in data 18 Aprile: 2.121.675 casi confermati nel mondo dall’inizio dell’epidemia con 142.299 morti.

In Cina 84.180 casi confermati clinicamente e in laboratorio, 4.642 morti. In Europa (Ultimi dati OMS, inclusa Italiafonte Dashboard Who European Region, 17 Aprile, ore 10) 1.051.936 casi confermati e 93.501 morti. Primi cinque Paesi per trasmissione locale in Europa: Spagna 182.816 casi, 19.130 morti, Italia172.434casi, 22.745 morti, Germania 133.830 casi e 3.868 morti, Francia 108.847 casi e 17.920 morti, Regno Unito103.093 casi e 13.729 morti. America(Ultimi dati OMS. Health Emergency Dashboard, 18 Aprile, ore 11.00): StatiUniti 665.330 casi, 30.384 morti, Canada30.659 casi, 1.250 morti, Messico 6.297 casi, 486 morti. E l’Africa? Sono ormai oltre mille le persone morte per coronavirus nel continente africano e circa ventimila i contagiati, in 52 Paesi su 54. Oltre 50% in più i casi confermati nell’ultima settimana, mentre il numero dei decessi è aumentato del 60%. Per l’UNECA, la Commissione Economica delle Nazioni Unite per l’Africa, rischiano tuttavia di morire tra le 300 mila e i 3,3 milioni di persone a causa della malattia, se non verranno adottati strumenti utili a mettere fine alla sua diffusione. Sebbene il numero dei ricoveri sia relativamente ancora basso il rischio è aggravato dal fatto che, stima ancora l’UNECA, il 56% della popolazione urbana vive senza servizi di base e si stima che solo il 34% di queste persone abbia la possibilità di lavarsi le mani regolarmente. Inoltre oltre il 70% della forza lavora in nero e all’aperto per cui non può lavorare da casa. In un continente in cui sono già presenti malattie molto gravi come malaria, Aids e tubercolosi e spesso può risultare difficile distinguere il coronavirus. Un’altra spiegazione che viene data è quella dell’età. Nell’Africa subsahariana oltre il 60% della popolazione ha meno di 25 anni.