Giro di prostituzione in un night di Monte San Biagio. Sequestrato il locale, mentre il gestore è ai domiciliari – Nella mattinata odierna, 29 settembre, i Carabinieri della Compagnia di Terracina hanno dato esecuzione a un’ordinanza dispositiva di misura cautelare, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Latina, nei confronti di 3 soggetti, due uomini e una donna, indagati per concorso in favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione.

Con l’aggravante della recidiva reiterata, specifica e infraquinquennale, per uno dei due uomini, classe ’47, proprietario e gestore del locale night a Monte San Biagio, dove avvenivano le prestazioni sessuali.

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Latina e condotte dai militari dell’Aliquota Operativa del N.O.R., sono state avviate nel novembre 2022, a seguito della denuncia di uno dei clienti del locale che, dopo van incontri con una delle donne a disposizione, era incappato in uno stato di circonvenzione, sborsando nel tempo, circa 15mila euro.

La foto del sequestro

Video-riprese ed intercettazioni telefoniche hanno documentato il giro di prostituzione a Monte San Biagio

Le investigazioni, attraverso intercettazioni telefoniche, pedinamenti e video-riprese, anche all’interno della struttura, hanno documentato, fino al marzo del 2023, la quotidiana attività di prostituzione da parte di sette donne, tutte straniere (America Latina o Est Europa), domiciliate nella Capitale e reclutate, di volta in volta, dal gestore del locale, oppure dagli altri due indagati, che fungevano da “intermediari”, con il compito di agevolare lo spostamento delle donne, da Roma al night; prestazioni che venivano pagate ai due sodali per ogni singolo viaggio, direttamente dal gestore del locale.

Le somme sborsate dai clienti finivano nelle mani del gestore del locale che, a fine serata, pagava una quota alle donne, a seconda delle consumazioni che riuscivano a fare, anche 400 euro a testa.

In ragione del pericolo di reiterazione dei reati, l’Ufficio di Procura ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. il sequestro preventivo del locale, eseguito dai militari nel corso delle operazioni. II gestore è stato posto agli arresti domiciliari mentre per gli altri due indagati è stato disposto l’obbligo quotidiano di presentazione alla Polizia Giudiziaria.