Ore 00.00 Vienna è sotto attacco. Non stanno colpendo soltanto l’Austria ma tutti noi.

L’Austria è sempre stato uno stato multietnico sin dai tempi imperiali. E’ stato scelto l’ultimo giorno prima del blocco totale che inizia martedì 3 novembre per il covid-19.

Le notizie giungono frammentarie e da confermare: il primo attacco – attentato nei pressi della Sinagoga avrebbe fatto almeno sette morti.

L’operazione delle forze speciali è ancora in corso, i cittadini invitati a non uscire e non postare foto

A pochi giorni dall’attacco di Nizza, il terrorismo torna a colpire l’Europa.

Questa sera a Vienna un gruppo di persone ha sparato in sei diversi punti della città, facendo diversi morti e feriti.

Il primo attacco è avvenuto nei pressi della Sinagoga, uccidendo – secondo le prime testimonianze al momento non confermate – almeno sette persone, anche se la polizia al momento parla di una sola vittima. Tra i diversi feriti (15 sono già ricoverati, 7 in codice rosso), c’è anche un poliziotto, in gravi condizioni dopo essere stato colpito da uno degli attentatori con un’arma da fuoco “a canna lunga”, come informa il Ministero dell’Interno d’Austria. L’assalto con armi automatiche, sarebbe stata opera di due persone una delle quali sarebbe stata fermata, mentre l’altra sarebbe in fuga. Secondo un testimone sarebbero stati sparati “almeno 50 colpi”. Le autorità hanno confermato la morte di uno degli attentatori (e non è escluso indossasse una cintura esplosiva), ma altri sono ancora in fuga.

E proprio il ministro Karl Nehammer è intervenuto poco confermando che si è trattato “apparentemente di un attentato” compiuto da più persone, invitando poi i viennesi a “non uscire di casa”. L’operazione delle forze speciali è infatti ancora in corso e presto è emerso che gli attentatori hanno attaccato in diverse zone della capitale austriaca. La conferma di sei punti toccati è arrivato dal profilo Twitter della polizia, che ha scritto di “molti sospetti armati di fucile”. Alcune fonti riportano infatti di spari nella zona Schwedenplatz, vicino dell’hotel Hilton e nel parco cittadino, Stadtphk, e di alcuni ostaggi in un ristorante giapponese nella centralissima Mariahilfer Strasse. La polizia sta ripetutamente invitando i cittadini a non postare sui social media foto o video dell’attacco alla sinagoga cittadina e dell’operazione in corso, per non comprometterne l’efficacia. Chiuse anche diverse fermate della metropolitana in coincidenza delle zone colpite. Nel centro storico, che resta off limits, i soccorsi hanno allestito un’area triage per soccorrere i feriti in base alla gravità delle lesioni e all’urgenza.

Un parziale punto della situazione è stato fatto dal sindaco di Vienna, Michael Ludwig: “Gli attentatori, partendo dalla Seitenstettengasse (nei pressi della Sinagoga), hanno iniziato a sparare a caso nei vicini locali”.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha subito espresso sostegno all’Austria: “Questa è la nostra Europa. I nostri nemici devono sapere con chi hanno a che fare. Non cederemo a nulla”.

Anche il premier Conte ha preso posizione: “Ferma condanna dell’attentato che questa sera ha colpito la città di Vienna. Non c’è spazio per l’odio e la violenza nella nostra casa comune europea. Vicinanza al popolo austriaco, ai familiari delle vittime e ai feriti”, ha scritto su Twitter.

Il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel ha postato questo messaggio: “L’Europa condanna con forza questo atto codardo che viola la vita e i nostri valori umani. I miei pensieri sono con le vittime e la gente di Vienna sulla scia dell’orribile attacco di stasera. Siamo con l’Austria”.

E il commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni: “Guardo con orrore l’attacco a Vienna. Un pensiero alle vittime e al popolo austriaco. E una certezza: l’Europa risponderà più forte e unita che mai. Non passeranno”.

Domani mattina questa redazione informerà i lettori in modo più dettagliato.