Si sente parlare spesso di ammortizzatori sociali, ma cosa sono? Secondo la definizione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sono una serie di misure che hanno l’obiettivo di offrire sostegno economico ai lavoratori che hanno perso il posto di lavoro. Strumenti a cui ricorrono le aziende che vanno in crisi al fine di riorganizzare la struttura e ridimensionare il costo del lavoro. Strumenti di Ammortizzazione sociale sono: La Cassa Integrazione Guadagni ( ordinaria, straordinaria e in deroga); i Fondi di solidarietà per l’integrazione al reddito e le indennità di mobilità. La formazione professionale e l’attuazione degli incentivi per l’occupazione nell’ambito di progetti innovativi e speciali in materia di welfare, si riferisce a quelli finalizzati allo sviluppo di politiche attive e quelli volti all’occupazione di capitale umano. 

Gli anziani, i nostri ammortizzatori sociali – Il Fondo Sociale Occupazione e Formazione viene gestito per finanziare incentivi all’occupazione mediante contributi economici, sgravi fiscali concessi ai datori di lavoro per la stipula di contratti a varia tipologia lavorativa e per l’assunzione di determinate categorie come giovani, donne, disoccupati, soggetti svantaggiati. Insomma tutti quelli che si trovano in condizioni di debolezza nel mercato del lavoro e/o a rischio di esclusione sociale.Questi strumenti di sostegno riescono a offrire un reale supporto sociale? Il 36,8% degli italiani secondo il Rapporto Italia 2023 di Eurispes, (ente privato e accreditato a livello istituzionale che, da circa 40 anni, si occupa di ricerche e studi in ambito politico, economico, sociale e della formazione), è dovuto ricorrere al sostegno finanziario della propria famiglia. 

Gli anziani, i nostri ammortizzatori sociali – Ed è qui che citiamo i nostri anziani, silenziosi ammortizzatori sociali. Il presidente Eurispes, Gian Maria Fara, noto per la sua presenza in numerosi convegni anche qui nel Sud Pontino, relaziona che la ricchezza accumulata negli anni del boom economico, del secondo dopoguerra, oggi, sia impiegata come ammortizzatore sociale familiare a causa della erosione salariale delle generazioni successive. La predisposizione al risparmio degli italiani si è ridotta molto perché c’è stata nel tempo una perdita progressiva del potere di acquisto della moneta a causa dell’inflazione. Non è più possibile in proporzione guadagnare e risparmiare come facevano i nostri nonni o i nostri genitori. Bisogna cercare di ridurre le spese alle primarie necessità. Eliminare il superfluo. Riciclare quanto più possibile ciò che si possiede e accumulare in funzione di obiettivi mirati.

Gli anziani, i nostri ammortizzatori sociali – Una nota ulteriore, la presenza di componenti della famiglia che decidono per la tutela del welfare familiare, di sostenere e impegnarsi nell’accudimento e cura di questi stessi anziani, sottraendosi purtroppo al mondo del lavoro o limitandone le ore. Su questo aspetto, il Governo attuale e i prossimi Governi negli anni, dovranno misurarsi. Le coperture economiche e finanziarie ancora scarseggiano e l’Italia sarà sempre più indebitata. Le misure immediate sono state la erogazione di bonus, di finanziamenti speciali, il PNRR, altre agevolazioni e sovvenzioni per mantenere in equilibrio una Italia che si regge sulla precarietà. Tutto ciò sarà sufficiente?