Marco Amelia, portiere saracinesca che fece grande il Livorno –Il portiere caduto alla difesa/ultima vana, contro terra cela/la faccia, a non veder l’amara luce. Versi del poeta Saba, che descrivono lo stato d’animo del portiere dopo aver visto la palla entrare nella porta che sperava di difendere e di renderla inviolabile.

Dolore, sofferenza. In fondo quel rammarico pensiamo che lo provi anche il secondo portiere per non giocare e ancora di più il terzo, convocato solo per stare in tribuna. Quante volte il portierone Marco Amelia avrà desiderato scendere in campo, lui seconda riserva della Roma 2000-2001, quella dello scudetto di Totti! L’anno successivo passa al Livorno come titolare, in serie C1 e successivamente in serie B.

Portiere saracinesca, giovane e corteggiato anche dal Milan, dopo una breve parentesi col Lecce, ritornerà nella città del Fattori per affermare tutto il suo valore in serie A, tanto da essere convocato come terzo portiere da Lippi nel mondiale 2006 in Germania. Con gli azzurri collezionerà nove presenze, con una notte perfetta a Lecce, il 15 ottobre del 2008, contro il Montenegro e per le qualificazioni mondiali 2010.

Partita in cui dimostrò ai tifosi che non esisteva solo Buffon in Italia. Non è facile aspettare, non è facile trovare la misura giusta. Nella sua carriera Marco Amelia ci è riuscito, contando i minuti, le ore, resistendo. Fino a mettere in bacheca il titolo di campione del mondo e due campionati italiani, con la Roma e col Milan (2011).” Articolo di Pierluigi Larotonda  disegnatore Stefano Cipolat