Disegno di Stefano Cipolat

Ottavio Bugatti, portiere dal volo magico – “Fu il primo portiere della Spal in serie A, campionato 1951-‘52 con un onorevole 9° posto. Proprio nel ‘51, Ottavio Bugatti partecipa ad un allenamento con la Nazionale dei giovani a Bologna. Quel pomeriggio le formazioni – si alterneranno due squadre per consentire a tutti di giocare ed essere valutati dai responsabili tecnici – scenderanno in campo con la maglia gialla contro la Cervellata Marzotto. Nuvole grige e fumo di ciminiere in lontananza. L’estremo difensore lombardo (era nato a Lentate sul Seveso il 23 settembre 1928) si fa notare per una parata sicura su un forte tiro ravvicinato, mostrando un buon coraggio. Portiere bravo anche nelle respinte alte malgrado non superasse un metro e settanta di altezza, seppe farsi apprezzare altresì per quel fascino da bel tenebroso: nel 1961 apparirà in un film di Vittorio De Sica, “Il giudizio universale”.

Estremo difensore audace, passò alla storia per una spettacolare parata all’indietro, immortalata dal fotografo Giulianelli nel match disputato a Genova il 21 ottobre del 1951 dalla Spal contro la Sampdoria; la partita si concluse con una vittoria degli Estensi per una rete a zero con gol del turco Aziz Esel Bulent. Sotto il cielo azzurro chiaro di Napoli giocò i campionati più importanti da protagonista, periodo che coincise con le sue sette presenze in Nazionale. Esperienza, quest’ultima, non felice. Tragica la sconfitta dell’Italia contro il Portogallo, a Oeiras, vicino Lisbona, per 3 a 0 (26 maggio 1957); sfida valida per le qualificazioni ai mondiali di Svezia. Gli azzurri verranno eliminati e per la prima volta non parteciperanno alla fase finale del torneo più importante a livello internazionale. Quel giorno soffiava un forte vento sull’Estádio Nacional do Jamor e prima del fischio iniziale l’altoparlante trasmetteva canzonette napoletane.

L’anfiteatro lusitano era gremito di settantamila spettatori, entusiasti di vedere la loro squadra risorgere dopo le sconfitte subite dalla Francia e dall’Irlanda del Nord. Fu un disastro, una disfatta dovuta a mancanza di grinta e organizzazione di gioco. Si salvarono solo Bernasconi e Bugatti, quest’ultimo comunque insicuro su un’uscita di porta che favoriva la seconda rete dei portoghesi. Erano ventinove anni che il Portogallo non batteva l’Italia e mai la Seleção Portuguesa aveva vinto una gara per le qualificazioni alla Coppa del Mondo. Ci riuscì contro gli azzurri rappresentati da Boniperti, Fontana, Pesaola e tanti altri e Ottavio Bugatti. Quel Bugatti che tanto ricorderemo per quella sua voglia di godersi la vita e di come si presentò a Napoli su una spider color amaranto con qualche bottiglia di cognac a bordo: un marinaio del calcio.” Articolo di Pierluigi Larotonda, disegno di Stefano Cipolat