Un passo in avanti anche per il Comune formiano che aderisce alla Campagna Antincendio Boschivo 2020, partita il 15 giugno e attiva fino al 30 settembre, emanata dall’Agenzia Regionale di Protezione Civile, con la quale vengono individuati i tempi di svolgimento e le raccomandazioni per un più efficace contrasto agli incendi. La campagna prevede la programmazione di attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi nei parchi e nelle riserve naturali regionali. Si inserisce in questo contesto l’ordinanza numero 47 firmata dal Sindaco di Formia Paola Villa con cui si applicano le misure di prevenzione rischio incendi boschivi in vista del periodo di massima pericolosità. L’ordinanza recepisce le vigenti disposizioni legislative e dispone  dal 15 giugno al 30 settembre una serie di divieti poiché la presenza di vegetazione incolta, con la stagione estiva e le elevate temperature ambientali, potrebbe divenire fonte di innesco per pericolosi incendi di aree del territorio comunale e che, in particolare nella stagione estiva, il fenomeno degli incendi boschivi provoca gravi e ingenti danni al patrimonio forestale, al paesaggio, alla fauna e all’assetto idrogeologico del territorio comunale, oltre a rappresentare un grave pericolo per la pubblica e la privata incolumità. “Il Comune di Formia su cui insistono due Parchi Naturali regionali – sottolinea il Sindaco Paola Villa – deve porre in atto tutte le strategie possibili affinché non solo si lavori per un’adeguata campagna antincendio, per le quali devo ringraziare il lavoro dei Vigili del Fuoco, dei volontari della Protezione Civile e dei Guardiaparco, ma si lavori affinché la previsione e la prevenzione degli incendi sia un’attività di routine. Per questo da un anno stiamo portando avanti un tavolo tecnico con autorità, Forze armate, associazioni, pastori e agricoltori per trovare, le giuste strategie per prevenire gli incendi e anche per coordinare le azioni da mettere in campo. Gli incendi restano una piaga per l’intero territorio e depauperano non solo le bellezze naturali, ma tutto l’indotto economico legato alle nostre montagne”.