ELEZIONI, FORMIA – “Sono un’insegnante di matematica e fisica e voglio riempire i solchi e tracciare i segni sulla mia terra”. Così si presenta il docente Paola Villa, sindaco uscente del Comune di Formia. Le ho sempre voluto bene e per me è bella, anche se sovrappeso, perché ha una luce negli occhi ed un sorriso che possono avere soltanto le persone trasparenti e leali. Non le perdono la sua capa tosta. Se fosse stata più duttile e avesse anche rivisto la composizione della giunta e delle deleghe il suo governo cittadino non sarebbe caduto. Ma lei è fatta così, prendere o lasciare. Ora ha ripreso tra le mani il suo destino e si ripresenta per una sfida che è più dura della precedente. Afferma: “Grazie, parola breve ma da una forza unica perché abbatte barriere e scioglie nodi.

Grazie a quanti si sono impegnati nel raccogliere le firme a sostegno delle nostre liste e arrivare a meta con consapevolezza e anche con allegria. Abbiamo vissuto un grande esempio di democrazia partecipativa, molte persone hanno fatto la fila, composte, con mascherina, in agosto e con un terribile caldo.  Abbiamo raccolto tantissime firme e abbiamo visto e rivisto persone che ci hanno detto senza molte parole di rEsistere!!!” Scegliamo per i nostri lettori alcune delle sue recenti battaglie. Diritto alla fruizione del bagnasciuga: “Quelle scelte che non portano voti ma difendono il diritto e l’uso di un bene pubblico. Diritto libero e gratuito di accesso e di fruizione della battigia, anche ai fini di balneazione” (art. 11 della legge 217 del 2011): per farsi un bagno e stare al mare non si deve pagare. Partendo dalla legge, è compito dell’Amministrazione Comunale scrivere regole chiare sia sulle ordinanze sia sui bandi per le concessioni demaniali per le spiagge libere attrezzate e poi garantire che vengano rispettate.

La situazione però non è chiara e ben delineata e lo scenario è di situazioni al limite e oltre. Nei nostri trenta mesi di amministrazione si è cercato (delibera 359 del 13 dicembre 2019) di mettere ordine allo schema di variante PUA e alla proroga delle concessioni demaniali che i Tar hanno dichiarato illegittime quelle fino al 2033. Chiara è sempre la legge quando afferma “che è fatto obbligo per i titolari delle concessioni di assicurare il libero e gratuito transito attraverso gli ingressi dello stabilimento o complesso balneare a tutti coloro che intendono raggiungere tratti di spiaggia libera o la sola battigia”.

Negli anni, purtroppo, è diventata sistematica l’usurpazione di un diritto e dell’uso di un bene pubblico da parte di privati che gestiscono una concessione pubblica, pratica inaccettabile spesso alimentata dalla politica, dalla promessa e dal compromesso elettorale. In realtà basterebbe fare in modo che venga sancito dal bando comunale che coloro che hanno trasgredito e occupato per almeno tre volte il demanio pubblico illegittimamente, non possano più partecipare per i successivi tre anni ai bandi per le spiagge libere attrezzate sul territorio comunale, così dando spazio ad altri imprenditori che quelle regole intendono rispettarle. In questo modo, Comune e forze dell’ordine e Capitaneria di Porto, riuscirebbero a controllare e tutelare i cittadini, in un’ottica di rispetto delle regole, di legalità e di comportanti civili.

Da sindaco nei trenta mesi di amministrazione le azioni intraprese sono state oltre a quanto espresso all’inizio sul PUA, anche all’adattamento e all’adozione del Nuovo Regolamento Regionale (19 del 12 agosto 2016) e aver sollecitato controlli di alcune costruzioni poste su demanio pubblico. Da candidata a sindaco, continuerò a fare in modo che vi sia il rispetto della norma collaborando con le forze dell’ordine nel rispetto dei diritti di tutti i cittadini, ma soprattutto sollecitando l’Amministrazione Comunale nel portare avanti controlli sull’utilizzo del bene pubblico”. Un’altra battaglia storica di Paola Villa è

Acqualatina tra geopolitica, affari internazionali e i veri padroni dell’acqua pubblica. Il 14 luglio 2021, è stata confermata per i prossimi tre anni, in forma privata e nel silenzio generale, presidente di UTILITALIA, Michaela Castelli, attuale presidente di ACEA controllata dalla Suez/Veolia (gestore privato di Acqualatina). Tutto ciò per avviare la privatizzazione delle “autostrade dell’acqua” a spese del PNRR (fondi europei) e con il sostegno dell’Autority Nazionale per l’acqua e l’energia ARERA. Cosa è UTILITALIA? È la Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici dell’acqua, dell’ambiente, dell’energia elettrica e del gas, rappresentandole presso tutte le Istituzioni nazionali ed europee. Pensate che gli Associati ad UTILITALIA forniscono l’acqua all’80% dell’intera popolazione italiana. Questa federazione è stata l’artefice di aver presentato le proposte di riforma dei servizi “pubblici” locali per “riavviare la macchina-paese”.

Praticamente la presidente di chi deve tutelare un bene pubblico, l’acqua, lavora, anzi dirige, chi da quel bene pubblico ne trae profitto e ne fa business…diventando in realtà padrone dell’acqua la multinazionale francese Veolia”. Aggiunge Paola Villa: “Grazie alle donne e agli uomini che hanno scelto di metterci la faccia e di rEsistere! Io rEsisto per Formia con Paola Villa perché… la mia città è cultura!” e precisa: “Progettualità e scelta politica: tale il senso della candidatura a Capitale Italiana della Cultura. Nella narrazione della bellezza della città, la voce narrante saranno i giovani studenti e tutte le forze economiche, sociali, produttive e associative. Il concetto di rete applicato in tutti i settori permetterà di creare lavoro, senso di appartenenza e identità.

Rete dei siti monumentali e archeologici, creazione di nuovi cammini e sentieri nei borghi collinari, rete di cibo e prodotti d’eccellenza del territorio, costituiranno un brand che potrà essere punto centrale di lavoro e d’attrazione. La scelta culturale è scelta politica fattiva anche solo ragionando al giovamento economico, sociale e produttivo che porterebbe di per sé la presentazione di Formia alla candidatura. La nostra rEsistenza è resiliente, ma non per questo vinta. La nostra rEsistenza non alza le mani in segno di sfida, ma se le sporca nel cambiamento. La nostra rEsistenza è una difesa strenua e caparbia, ma non ottusa, di leggi e di regole. La nostra rEsistenza è comprensione, ma non si arrende all’ovvio. La nostra rEsistenza è nel rispetto dell’altro, perché semplicemente diverso. La nostra rEsistenza non conosce vendetta, ma ha certezza nella speranza. La nostra rEsistenza guarda al nostro passato, perché il futuro sia privo degli errori del presente. La nostra rEsistenza è conoscenza, non nozione e sapere saccente. La nostra rEsistenza non sbandiera dogmi, ma li demolisce con un sorriso e il ragionamento. La nostra rEsistenza è il bello che resiste al tempo, la nostra rEsistenza è il coraggio di mettersi in gioco e la dignità mai arresa”.