FORMIA, ULTIMO SALUTO A ROBERTO DI PRIMIO – La nostra testata giornalistica si unisce al dolore collettivo che ha colpito la comunità di Formia per la morte prematura di Roberto Di Primio nato a Torino il 24 settembre 1971. Avrebbe compiuto il 24 scorso cinquanta anni e invece è spirato il 9 settembre. Conversando con i genitori Alessandro Di Primio e Maria Di Primio si entra in un mondo di sacrifici e di dolori che hanno segnato la loro esistenza, che loro volevano semplicemente serena e tranquilla. Appartengono a un piccolo comune di soli 695 abitanti in provincia di Isernia – Belmonte del Sannio – dove praticamente sono tutti Di Primio ed è necessario aggiungere la paternità. Per tale ragione hanno entrambi i coniugi lo stesso cognome.

Alessandro non conosce il padre morto durante la deportazione in Germania, la madre a fine guerra si fa una nuova vita e lui cresce insieme ai nonni paterni. Poi da adulto entra nelle Poste Italiane e si reca a lavorare a Torino dove nasce Robertino. Il mese successivo alla nascita si trasferiscono a Formia dove vivono da cinquanta anni. Hanno due figli maschi e sono convinti che i loro discendenti saranno la ragione della loro esistenza. Gianluca da piccolo soffre di epilessia e si affidano al maggiore esperto di epilessia in Italia il professore Vizioli a Villa Bianca. Il loro figlio guarisce ma quando ha 28 anni durante una permanenza nel paese di origine, altitudine 864 sul livello del mare, si ammala e il medico che deve visitarlo giunge accompagnato dai vigili del fuoco. Si parla di bronchite o di broncopolmonite ma spira per un arresto cardiaco. È la prima grande perdita.

Robertino da parte sua lavora al Cravattificio di Salvatore Pompei dove funge da jolly quando qualche donna si ammala, poi con la mobilità entra sedici anni fa nel Comune di Formia dove si fa benvolere da tutti per la sua estrema disponibilità, non si sottrae mai alle richieste che superiori e colleghi gli formulano. Due anni fa un tumore al collo, superato. Successivamente una massa di 8 mm di sangue coagulato al polmone destro, viene operato al Gemelli. Poi si presentano nel polmone tanti corpi estranei grandi come chicchi di caffè. Quindi la morte. I genitori sono distrutti, ritengono tutti i sacrifici fatti inutili. Riportano Robertino nel loro paese dove hanno acquistato quattro loculi. Ferventi cattolici acconsentono a fare due funerali: il primo a Formia nella Chiesa di Sant’Erasmo e il secondo nella chiesa del loro paese, a Belmonte del Sannio. Nella chiesa formiana ha preso la parola l’ex sindaco Sandro Bartolomeo che ha tratteggiato un ritratto commovente di Robertino: benvoluto da tutti, sempre disponibile. In una chiesa affollata presenti anche il dottore Maurizio Costa (che lo ha avuto anche ricoverato nella sua clinica) e il Comandante del Distaccamento dei Vigili del Fuoco. Sandro Bartolomeo ha chiesto ai genitori di promettere di avere forza e coraggio. Un appello che fa anche la nostra testata.