Il Coordinamento della Lega Minturno informa i cittadini che la Lega è contro la biogas nel Comprensorio Archeologico Minturnae. Il coordinatore Paolo De Paola a nome di tutto il partito ritiene “che sia interesse dei cittadini conoscere e capire la storia relativa ad un progetto presentato al Comune di Minturno da una società per la realizzazione di un impianto di trattamento biologico e digestione anaerobica di rifiuti per la produzione di Biogas da trasformare in energia elettrica e/o termica in un’area viciniore all’area archeologica di Minturnae (cava della creta).

Il primo passo è la presentazione del progetto. Il passo successivo è l’istanza di Valutazione Ambientale presentata alla Regione Lazio. Le conferenze dei servizi che seguono regalano pareri differenti e le osservazioni prodotte dalla Provincia di Latina sono tutt’altro che positive, fatta eccezione per il quadro di riferimento progettuale. In compenso risultano “parzialmente idonei”: –il quadro di riferimento progettuale – i criteri localizzativi – la viabilità e traffico – l’inquadramento suolo e sottosuolo. “Non idonea” la valutazione degli aspetti ambientali. “Negativo” il parere espresso dalla Soprintendenza Archeologica del Lazio e dell’Etruria Meridionale ad Aprile del 2016 con due motivazioni: Il procedimento in atto di predisposizione degli elaborati per l’inserimento di Minturnae e della Via Appia Antica tra i siti dell’Unesco attivato dal MITBAC; La vicinanza dell’area individuata per l’impianto al perimetro dell’area demaniale (poco oltre i 200 metri in linea d’aria) e al contesto storico -archeologico costituito dalla stessa Via Appia dalla Città Romana di Minturnae, dal fiume Garigliano e dal Ponte Borbonico. La Soprintendenza motiva ulteriormente che “la natura stessa dell’impianto, in palese contrasto con la destinazione dell’area” e “la necessità di salvaguardare le aree con termini come Buffer-zone”.

Stefanelli con due Assessori

Da una parte c’è il vincolo archeologico, dall’altra parte ci sono giustificazioni di carattere paesistico-ambientale”. Il coordinamento del partito di Salvini non demorde: “Noi della Lega Minturno riteniamo che: in assenza di una pianificazione della Gestione dei Rifiuti su base regionale, gli impianti a biometano, biogas e biomasse, non rappresentano la soluzione al problema dei rifiuti nel Lazio e quindi dichiariamo fortemente il nostro NO allo smaltimento delle 50 mila tonnellate di rifiuti trasformati in un anno da 5.000 camion che servirebbero all’alimentazione dell’impianto. Dopo un ricorso da parte del Ministero – Consiglio dei Ministri il TAR si pronuncia per far proseguire la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale da parte della Regione Lazio con la possibilità che la Biogas affacciata sul sito della “cava della creta”, si faccia davvero”. Il partito della Lega ricorda che: “nel Consiglio Comunale del 13 febbraio 2020 il Consigliere Massimo Moni della Lega Minturno pone la questione al sindaco sulla biogas e chiede delucidazione in merito al percorso che si intende adottare per fermare l’installazione. Ovvero che l’amministrazione si esprima in merito alla realizzazione in quel sito dell’impianto e inoltre perché non si e costituito il Comune nella sede specifica. Il Sindaco ha risposto leggendo il deliberato della sentenza del TAR dove tra l’altro il Giudice evidenzia che il Comune non si era costituito. Il Sindaco, inoltre, risponde che non si doveva costituire e che era un problema che aveva eccepito il Ministero. Per noi della Lega cosi è come accettare tacitamente tutto con l’aggravante di non aver investito la cittadinanza su un problema così grave che interessa il territorio dimostrando inoltre una totale inerzia. È possibile che per queste ragioni l’area archeologica d’interesse nazionale abbia a 200 mt un impianto di lavorazione dei rifiuti laddove passi favorevolmente la Valutazione di Impatto Ambientale”.

Paolo De Paola

La Lega coordinata da Paolo De Paola conclude il suo documento ribadendo che: “Ed allora cari cittadini se questo dovesse succedere avremo un territorio compromesso con gravi danni di immagine e di economia. Sarebbe una grave disgrazia per un Comune di Minturno che ha anche gravi problemi di eutrofizzazione del mare e comunque del Golfo di Gaeta. Un territorio compromesso per il futuro delle nuove generazioni. Questi sono i fatti che vi poniamo a giudizio per una vostra valutazione civica e politica nel senso della tutela del territorio e responsabilità specifiche di un’amministrazione che ha dimostrato inerzia nello specifico. Ad aggravare quanto detto vi è la richiesta di una società locale di realizzare un impianto di compostaggio in territorio di Santi Cosma e Damiano ed ha già inoltrato la richiesta di attivazione della procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, chiedendo alle Amministrazione e Enti interessati di verificare l’adeguatezza e la completezza della documentazione, per poter esprimere parere di competenza, da rilasciare nell’ambito della stesso procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale”.

Massimo Moni

Con questo documento possiamo considerare formalmente aperta la campagna elettorale per il rinnovo del consiglio comunale in programma nella primavera 2021.  Il nostro Magazine Golfo e Dintorni ha dedicato a marzo un ampio reportage sul tema, raccogliendo l’appello degli ambientalisti di Italia Nostra che si erano confrontati costruttivamente con la Soprintendenza competente. Sta ora al primo cittadino Gerardo Stefanelli raccogliere l’appello che proviene anche da fonti non politicizzate e non lasciarsi imbrigliare in una polemica tra maggioranza ed opposizione. Quell’aria è di tutti noi minturnesi e non va svenduta, un Comune deve fare scelte intelligenti. Il nostro futuro è ambientale, storico e turistico. La centrale se ne vada in altri luoghi. Quanta servitù dobbiamo sopportare? È ancora lì la Centrale Nucleare del Garigliano di cui è problematico lo smantellamento. Ci lasciassero in pace, ci lasciassero sognare altri orizzonti per i nostri figli, nipoti e discendenti.