Continuano i ricercatori dell’University of Minnesota a fornirci notizie utili a convivere con il covid-19. Pubblicato un ulteriore studio eseguito dal CIDRAP – Center for Infectious Disease Research and Policy dell’Università con sedi a Minneapolis e nella capitale Saint Paul. È stata fondata nel 1851 ed oggi è la sesta più grande università statunitense, con 51.800 studenti iscritti. Comprende al suo interno sedici College e Schools. Il Campus dell’Università si estende lungo le rive est e ovest del fiume Mississippi. Solo sulla riva est si trovano edifici e strutture sportive che coprono un’area complessiva di circa 2,730 acri pari a circa 11.04 km². Vi sono in organico docenti e ricercatori di primo ordine e questi evidenziano che la pandemia durerà ancora per molti mesi. Secondo gli esperti universitari statunitensi la malattia continuerà probabilmente a diffondersi nel mondo per altri 18 – 24 mesi, fino a quando almeno il 60 – 70% della popolazione umana non sarà venuta a contattato con il virus. Uno scenario poco incoraggiante in quanto, secondo una prima stima, ad oggi la percentuale degli infettati a livello mondiale si aggira attorno al 15 – 20%. Dal rapporto dell’Università del Minnesota si legge che “il virus ha colto di sorpresa la comunità globale e il suo corso è ancora altamente imprevedibile. Non c’è una sfera di cristallo che possa dirci cosa riserva il futuro e quale sarà la fine del viaggio per arrivare a controllare questa pandemia. Spiegano gli scienziati: “In alternativa, il nostro miglior modello comparativo è l’influenza pandemica. Anche se il Coronavirus è molto diverso dal virus dell’influenza, i due hanno anche degli importanti punti in comune. Prima di tutto, entrambi sono patogeni e attaccano una popolazione che nei loro confronti ha poca o addirittura nessuna immunità. Inoltre, sia il Covid-19 che l’influenza vengono facilmente trasmessi dagli asintomatici ed hanno la capacità di diffondersi molto velocemente”. Alla luce di questo studio sono ipotizzabili tre scenari per il futuro della popolazione mondiale in relazione al Coronavirus.

Primo scenario: ci sarà una serie di picchi di infetti tra la prossima estate e nei mesi invernali fino a ridursi entro la fine del 2021. 

Secondo scenario: simile a quello della “Spagnola” del secolo scorso: ci potrebbe essere una seconda devastante ondata di contagi in autunno e in inverno. 

Terzo scenario: il virus continuerà a diffondersi con una lenta combustione. Non ci saranno ondate precise, e si avranno zone meno colpite rispetto ad altre. Ci saranno nuovi malati, ed in alcuni paesi sarà necessario ripristinare le misure di lockdown. In definitiva spiegano gli esperti: prepariamoci a convivere a lungo con il virus, qualunque sia lo scenario che si concretizzerà nei prossimi mesi.