Interessante intervento di Nicoletta Zuliani, Capogruppo PD Latina:

SENZA CONSENSO LA POLITICA NON DECIDE.

Potrebbe suonare come un atto di accusa, è invece la constatazione che la politica si è di fatto indebolita.

E quando la politica si indebolisce, interessi particolari avanzano. 

DISCARICHE e CICLO dei RIFIUTI

I fatti che riguardano la delicata situazione del ciclo dei rifiuti nella provincia di Latina ci deve interrogare sulla qualità del nostro agire politico: perché i politici non scelgono e si demanda ai giudici? 

La risposta sta nel fatto che il politico esiste in virtù di un consenso che, se viene meno, toglie al politico la facoltà di decidere. Ricordiamoci che i politici eletti agiscono in nome e per conto del popolo.

E su questioni spinose è facile ingenerare una “caccia al facile consenso” cavalcando le paure da parte di chi non ha responsabilità decisorie.

I COMITATI

Abbiamo visto cittadini attivi quando, organizzati in comitati, si sono fatti sentire in contrapposizione ad una scelta già presa o in vista di una scelta che li vedeva personalmente penalizzati.

Questo significa che è stato escluso il popolo dalla partecipazione a monte della scelta: la protesta si solleva quando si prende coscienza di un problema che ci tocca personalmente che ci motiva ad attivarci per tutelarci, visto che ci si sente minacciati dalle Istituzioni.

UN NUOVO SETTING

L’emergenza ambientale impone un cambio di rotta immediato: la chiusura completa del ciclo dei rifiuti dentro i confini della provincia ha comportato fino ad oggi passaggi lunghi, articolati che hanno portato alla redazione di un piano regionale dei rifiuti partecipato dai vari Enti (comune e provincia).

Finanziamenti vincolati a precise finalità, direttive europee, codici, impiantistica, controlli, rischi di danni ambientali, produzione di energia rinnovabile, sono questioni che coinvolgeranno sempre di più i nostri territori, questioni estremamente complesse, che sembrano accettabili in termini teorici, belle quando le vediamo nei documentari ma… riguardano poi scelte che ricadono nel “nostro giardino”.

PARTECIPAZIONE vs. NIMBY

Ed è proprio qui che nasce il problema: quando ci toccano “il nostro giardino” non ci capiamo più niente. Viene facile dire “no”, e se non abbiamo cognizione ciò di cui parliamo, abbiamo paura.

IL CONSENSO

Il consenso è la ragion d’essere della rappresentanza politica in una democrazia.

Non va raccolta la paura per rappresentarla: va fatto invece il percorso opposto. 

Le persone hanno diritto ad essere informate per bene, non solo dagli organi di stampa che, fra l’altro, moltissimi ignorano. 

È la politica che DEVE farsi carico di informare correttamente i cittadini.

Mi chiedo: quanti latinensi su 96.000 da 18-110 anni, erano a conoscenza  della programmazione sovra territoriale che stava pianificando e rendendo obbligatoria la chiusura del ciclo dei rifiuti dentro la provincia? 

È la politica che deve farsi carico di veicolare informazioni univoche e corrette che riguardano la vita dei cittadini su questioni oggetto di decisioni importanti.

Se oggi la politica è debole è perché ha perso questo contatto vitale con i cittadini, e lo dimostra l’attendismo sulla questione della chiusura del ciclo dei rifiuti con relative scelte demandate oggi ad un commissario ad acta.

Non c’è altra strada per ridare alla politica l’alta funzione di agire per nome e per conto del popolo: riconnettersi con i cittadini avviando un percorso di partecipazione deliberativa.

TAVOLO POLITICO TECNICO

Si avvii subito questo processo di partecipazione deliberativa a partire da uno studio che faccia il punto sulla situazione e che coinvolga politici e tecnici del nostro territorio:

1) si raccolgano dati riguardo all’impiantistica presente e in itinere di autorizzazione

2) si mappi il territorio rispetto alla tipologia di aree, proprietà  e loro destinazione d’uso…

3) si rediga un documento finale con le risultanze da fornire a enti sovraordinati e cittadinanza

PARTECIPARE e DELIBERARE

Successivamente, si parta con una reale strutturazione di una rete istituzionale con tutti i quartieri e borghi del nostro comune per avviare un vero processo di partecipazione deliberativa.

Le sfide che ci aspettano sono difficilissime e soltanto insieme come comunità possiamo vincerle.