Sulle tracce dei templari: a Castelforte la chiesa di Santa Maria in Pensulis – Continua la nostra particolare “caccia” ai templari nel territorio del Golfo di Gaeta. Dopo aver individuato le tracce del più misterioso ed importante ordine cavalleresco della storia nel Comune di Gaeta, questo mese siamo andati nel territorio di Castelforte a visitare un altro luogo che in qualche modo potrebbe aver a che fare con i monaci guerrieri: la Chiesa di Santa Maria in Pensulis. Situata nell’omonima contrada, essa costituiva parte di un complesso monumentale di notevole interesse. L’etimologia della parola “in pensulis” (pensile) riconduce a due possibile interpretazioni che potrebbero avere a che fare con un edificio sospeso o sopraelevato – la chiesa infatti si trova in alto  rispetto all’ambiente di campagna circostante – oppure la sua storia potrebbe ricondurre ad un edificio pre esistente.

La chiesa

Sulle tracce dei templari: a Castelforte la chiesa di Santa Maria in Pensulis – Risultato di una sovrapposizione di stili architettonici appartenenti ad epoche storiche diverse, la chiesa attuale (circa XII Secolo d.C.) poggiava sui resti di una villa rustica romana. Non è infatti inusuale trovare edifici di questo genere nell’area di quello che i Romani chiamavano anticamente Latium. Una villa che si ipotizza sia appartenuta a Zeto, il patrizio romano che ospitò il filosofo Plotino, e che testimonia ancora oggi il suo passato con la scoperta nella campagna circostante di sarcofagi datati I e II Secolo d.C. A molti piace supporre che il suo sarcofago debba ancora essere scoperto tra i tanti avanzi sepolcrali della zona.

La croce sui gradini della Chiesa

Sulle tracce dei templari: a Castelforte la chiesa di Santa Maria in Pensulis – Secondo alcune fonti, la costruzione della chiesa è da attribuire ad un evento storico: la Battaglia del Garigliano che ebbe luogo nel X secolo sotto il pontificato di Giovanni X. Una piccola ma significativa “crociata” contro le continue scorribande saracene alla foce del fiume che culminò in una vittoria e conseguente celebrazione di ringraziamento del Pontefice per la vittoria conseguita. La chiesa odierna, costruita a ricordo dell’evento, conserva nel suo sottosuolo ancora cinque corridoi paralleli con vote a botte che fungevano probabilmente da magazzini e che nel suo utilizzo religioso sono poi finiti per diventare cripte. La pianta basilicale è a tre navate con archi a tutto sesto senza abside e al suo interno comprendeva tre cappelle consacrate a San Lorenzo, San Donato e Santa Maria del Cancello. Sulla facciata che guarda ad oriente vi è presente un rosone centrale tra due lesene laterali, una tipologia di elemento di ordine architettoniche spesso presente in edifici dell’epoche. Vi è poi un’ampia scalata in pietra locale che porta ad un piano rialzato dove si trova l’attuale ed unica cappella ancora intatta dedicata a Santa Maria in Pensulis.

Le tracce dell’ordine cavalleresco sono riscontrabili proprio in questo punto, infatti sul primo gradino di accesso è scolpita in rilievo la Croce dei Cavalieri di Malta, un altro ordine cavalleresco nato in Terra Santa nel 1048 e che governò l’isola del mediterraneo fino alla conquista napoleonica. Un ordine cavalleresco che a differenza dei Templari è tutt’oggi attivo seppur con forme, obiettivi e struttura diversa. Questo luogo, il complesso di Santa Maria in Pensulis, è da ritenere a tutti gli effetti insieme ad altri un presidio dei monaci guerriere sull’antica Via Francigena del Sud. Un percorso storico e religioso che non smette di riservare sorprese.