Risposta alle inutili polemiche del Consigliere Comunale Giulio Santilli da parte del Gruppo Consiliare Prima Spigno: “Pregiatissimo Consigliere Giulio Santilli, comprendiamo perfettamente e conosciamo il gioco delle parti nella disputa politica e lo abbiamo accettato assumendo l’onere, insieme a te, con l’elezione del 2019, ma quello che proprio non è né condivisibile, né accettabile è il tuo tono continuo dell’urlo allo scandalo e alla ruberia. Ancora una volta le tue affermazioni sono parziali e distorte e ti assumi meriti che non ti appartengono, ovvero, realmente ritieni che sia tuo il merito della disapplicazione di un regolamento regionale del servizio dell’asilo nido? Bisognerebbe avere l’onestà mentale di tenere a mente tutti gli avvenimenti succedutesi nel tempo e le circostanze che, spesso, portano a decisioni e scelte che nel tempo si potrebbero rivelare errate.

Come ricorderai bene (speriamo) le tue obbiezioni erano fondate esclusivamente su ragionamenti di assimilazione a prassi diverse dalle nostre e nulla si riferiva alla normativa ed il vuoto cosmico accompagnava i tuoi paventati riscontri tecnico-economici, tant’è che non vi è traccia nelle tue varie esternazioni. Per iniziativa di quelli che definisci con gli aggettivi più beceri, hanno operato per la correzione in corsa delle determine prima e delle delibere poi, ma queste scelte sono state e sono sostenute da indicazioni e “linee guida” che finalmente l’organo regionale ha deciso di emanare. Solamente il 9 novembre (prot. n. 8847) la direzione regionale per l’inclusione sociale, area famiglia, minori e persone fragili, ha chiarito in maniera esplicita che: “… i contratti già in essere potranno proseguire alle medesime condizioni contrattuali fino alla scadenza “, mai, fino a quel momento si sarebbe potuto evincere o interpretare questo elemento contrattuale piuttosto che il contrario. Quindi, le ipotesi che hanno portato al chiarimento potrebbero essere molteplici, ma ne prenderemo solo due: la prima è che direzione regionale, informata da te, solo nel mese di settembre 2022, e non dalle numerose richieste di tutti gli uffici sociali dei comuni della regione, abbia finalmente deciso di chiarire la corretta applicazione del suo regolamento.

La seconda, probabilmente l’unica plausibile, è che finalmente la giunta regionale si sia resa conto, tardivamente, che una modifica economica così forte sarebbe stata insostenibile per la conservazione di un servizio divenuto universale senza una chiara lettura delle risorse da destinare ai comuni per mitigare l’impatto economico sulle casse comunali che l’approvazione delle nuove tariffe e dei costi standard porta. Questo perché dimentichi, volutamente per opportunità di comodo, che questa amministrazione nell’interesse generale, il 2 maggio ha chiesto all’assessorato regionale alle politiche sociali, chiarimenti proprio in merito all’applicazione dei costi standard, dell’impatto sulle casse comunali delle nuove spese, sottolineando le procedure per l’aggiornamento dei contratti in essere. Così come il 3 maggio, il Sindaco Salvatore Vento ha chiesto al Distretto Socio-Sanitario di convocare un comitato per la discussione della problematica, riunitosi il 23 maggio, e che a seguito di questo, il 5 agosto scorso si è tenuta una riunione tecnica e di formazione con la direzione regionale, dove si è ribadito che per l’accesso ai contributi era essenziale adeguarsi alle disposizioni regionali. Non ultimo, non paghi delle rassicurazioni avute, lo scorso 16 settembre il settore affari generali ha reiterato alla direzione regionale la richiesta di chiarimenti sull’applicazione delle indicazioni regionali.

Per quanto riguarda la matematica il voto di riparazione viene abbassato, proprio perché, come per la volta precedente, dare i numeri, nel senso letterale, sparando cifre di tassazione che non trovano giustificazione, dimostra di non conoscere la materia. Affermare che ci sarebbe stata una tassa di 1.500 annue per le famiglie (cioè 1.500.000 euro considerato che i nuclei familiari sono un migliaio), è follia. Le affermazioni sostenute in questi mesi non trovano alcuna giustificazione sotto il profilo amministrativo ed economico. Chiudiamo questa doverosa risposta con una citazione di shakespeariana memoria che però di comico e grottesco non ha nulla se non fosse tragica “tanto rumore per nulla”.”