Per una giornata l’arenile di Scauri è tornato indietro nel tempo agli anni settanta e ottanta quando sul bagnasciuga comparivano telline, fasolari, cannolicchi, lupini e vongole. E bambini ed adulti li pescavano stando distesi sulla sabbia bagnata e attendendo che le onde portassero i frutti del mare offerti dal dio Nettuno. Poi tutto scomparve restando nei locali un ricordo denso di nostalgia. Nel 2005 Erminio Italo Di Nora, responsabile provinciale sia dell’UNCI – Agroalimentare, leader nel suo settore, che della Fondazione Vassallo, propose al sindaco in carica Paolo Graziano di gettare – dopo l’autorizzazione della Capitaneria di Porto di Gaeta – tonnellate di lupini pronti per la riproduzione in due aree di 25 ettari ciascuno a Montedoro e a Monte d’Argento.

Boe delimitavano le aree interdette alla navigazione e alla pesca. Chiediamo all’esperto Di Nora di spiegarci cosa sta accadendo. Alcune distinte signore di Scauri si sono recate il 20 ottobre sulla spiaggia con ampi secchi a raccogliere lupini e vongole. Per loro era come raccogliere le olive. Sono tornate a casa con una raccolta abbondante (nella foto una delle ceste di frutti di mare raccolti). Spiega Erminio Italo Di Nora: “questi prodotti tipici erano in estinzione a causa di pesca indiscriminata. Prodotti tipici di Minturno. Ebbene dopo 17 anni ricompaiano. Circa 10 turbo soffianti in questi anni sono stati ritirati, dietro corrispettivo di un contributo sostanzioso da parte del Ministero delle Politiche Agricole in virtù di un piano di ritiro per diminuire lo sforzo di pesca. Con l’aumento di temperatura la loro presenza è favorita, come nel Mar Adriatico nelle lagune a condizioni climatiche più miti. Probabilmente i vari fattori hanno facilitato la riproduzione e anche l’accoppiamento tra lupini e vongole nostrane”. Che siano i “pronipoti” dei lupini seminati nel 2005? Una bella giornata autunnale di vita marina e di fiducia nel futuro delle nostre spiagge.