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L’educazione dovrebbe essere la regola prima di convivenza sociale. Vi sono persone che ritengono le vacanze come libertà da ogni regola comportamentale e vi sono tanti di noi che anche d’estate lavorano, migliaia di pendolari, anziani, malati e bambini. Ma tutto ciò poco interessa a coloro che hanno deciso di vivere al di sopra delle righe della buona creanza. E così può accadere che un cinquantenne perda le staffe (cosa che non deve mai accadere anche nell’interesse della stessa persona che va in intemperanza) e si renda protagonista di un episodio da giustiziere della notte. Nella stessa nottata giunge una telefonata al 113 del Commissariato di Terracina nel corso della quale è stato chiesto l’intervento a tutela di quattro giovani minacciati da un uomo che impugnava una pistola. Gli agenti hanno individuato l’autore della minaccia e ricostruito che lo stesso, vista la tarda ora, esasperato dagli schiamazzi provenienti da un vicino parco pubblico, usciva di casa impugnando una delle armi legalmente detenute e minacciando di farne uso se non si fossero dispersi i presenti che sostavano nei pressi della propria abitazione. I quattro giovani, tutti di età compresa tra i 19 e i 21 anni, stavano trascorrendo le ultime ore di una giornata trascorsa insieme, per festeggiare la chiusura della sessione estiva degli esami universitari quando, improvvisamente, si erano trovati dinanzi un uomo di mezza età che, impugnando una pistola, nel pieno di una crisi di nervi, li prendeva di mira puntando l’arma contro ad una distanza di pochi metri. I malcapitati, rimasti impietriti, provavano a spiegare all’uomo che probabilmente aveva avuto una reazione esagerata e che non era da addebitare a loro il disturbo del suo riposo, ma questi, deciso ad allontanare gli stessi e chiunque altro fosse stato presente, continuava a minacciare di fare fuoco. In questi frangenti mentre i giovani si allontanavano davano l’allarme contattando il 113. La Volante sopraggiunta nell’immediatezza dei fatti rintracciava l’uomo che da un controllo risultava possessore di armi legalmente detenute presso la propria abitazione di cui 1 fucile da caccia e 2 pistole, una delle quali corrispondente alla descrizione fatta dalle vittime e dotata di idoneo munizionamento. Dopo avere garantito alle 4 vittime i soccorsi del caso l’uomo un cinquantenne terracinese veniva dagli agenti deferito all’Autorità Giudiziaria, mentre le armi e tutto il munizionamento veniva sequestrato al pari dei titoli che ne autorizzavano la detenzione. Ed è giusto che sia finita così ma al cronista siano concesse due domande: se l’uomo di mezza età fosse andato da solo e disarmato nel parco ad affrontare i quattro giovani festaioli l’esito quale sarebbe stato…? La Polizia afferma: “…dopo avere garantito alle quattro vittime i soccorsi del caso…” ma gli stessi non meritavano almeno una contravvenzione per schiamazzi e disturbo della quiete pubblica? Sinceramente essere giornalista significa non riportare asetticamente le notizie ma cercare di “leggere” i fatti.