Operazione Rally: maxi indagine su furti e ricettazione di autoveicoli. L’indagine riguarda anche la Provincia di Latina – Alle prime ore di oggi 01 marzo, tra le province di Trento, Bologna, Forlì-Cesena, Latina e
Roma, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Trento, con la
collaborazione dei reparti territorialmente competenti, hanno dato esecuzione a
un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 8 persone (2 albanesi, 1 colombiano, 1
ucraino, 4 italiani) ritenute responsabili a vario titolo di associazione per delinquere
finalizzata ai delitti contro il patrimonio tra cui furti e ricettazione di autoveicoli.


L’indagine, avviata a gennaio 2018 dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Trento
successivamente a un primo furto di 3 autovetture avvenuto presso un concessionario di
questa Provincia, ha permesso di individuare e smantellare un’organizzazione criminale
dedita al furto di autovetture presso concessionarie e abitazioni private. I diversi furti
venivano perpetrati con la collaborazione di un basista, le autovetture asportate dagli
esecutori materiali venivano poi consegnate, previ accordi, a soggetti ricettatori italiani
stabili nella provincia romagnola e romana, nonché consegnate all’estero presso ricettatori
sloveni.


La particolarità del sodalizio consisteva nel procurare i veicoli a seguito della richiesta
esplicita del ricettatore il quale indicava il modello del veicolo di interesse. Il gruppo a
seguito di sopralluoghi individuava l’obiettivo grazie al “basista” e dopo varie ricognizioni
eseguiva il furto. Tra queste dinamiche, sono risultate strategiche anche due
concessionarie laziali, facenti capo a due degli indagati (padre e figlio), che avevano il
ruolo di ricettatori.


Il promotore nonché capomaglia dei reati contestati è stato individuato in un pregiudicato
albanese che, durante la sua permanenza in carcere, sfruttava i permessi premio per la
perpetrazione dei colpi. Era proprio quest’ultimo che si occupava del reclutamento dei
soggetti autori materiali dei furti, pregiudicati recidivi tra cui anche minorenni.

Gli investigatori dell’Arma grazie alla loro articolata indagine hanno documentato le
modalità di individuazione degli obiettivi, nonché tutte le fasi del furto e la successiva fase
di ricettazione, contestando agli associati 11 furti di cui 2 tentati commessi dal 2018 al
2022 nelle province di Trento e Bologna per un totale di 15 tra autovetture e motocicli.
Grazie ad una lunga e meticolosa attività di analisi di tabulati telefonici, di osservazione e
riscontro, anche avvalendosi di attività tecniche di intercettazione, i Carabinieri sono
riusciti a ricostruire puntualmente i movimenti dei consociati e definire la gerarchia interna
del sodalizio, le modalità di gestione e controllo dei furti sul territorio, delineando i profili
organizzativi della struttura.


Tra le caratteristiche del “modus operandi” del sodalizio criminale sono emersi particolari
accorgimenti del gruppo tra cui il continuo cambio targa ai veicoli per depistare le Forze
dell’Ordine, percorrere strade secondarie prive di videosorveglianza, utilizzo dei mezzi
pubblici per raggiungere gli obiettivi, travisare il volto con passamontagna durante
l’esecuzione del reato.


Durante la fase preparatoria i soggetti rubavano targhe da veicoli di uguale marca e
modello da apporre successivamente sulle autovetture asportate in modo da evitare di
essere individuati e fermati dalle Forze dell’Ordine durante i vari spostamenti con i veicoli
oggetto di furto. Altri cambi di targhe venivano effettuati anche dopo l’asportazione dei
mezzi e durante la fase di consegna presso i vari ricettatori sia italiani, nelle province di
Forlì-Cesena, Latina e Roma,
che esteri, in particolare in Slovenia.
L’attività d’indagine, nel corso del suo sviluppo, ha consentito di recuperare autovetture
rubate con apposte targhe diverse, anch’esse risultate oggetto di furto, pronte per essere
consegnate al ricettatore.

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