Chi era il tenente Carlo? Perchè aderì al fascismo e alle pagine più atroci della storia
bellica scritta in Africa? Perchè “abbandonò” la sua famiglia? Tenta di rispondere a queste
domande con il suo ultimo racconto verosimile Pasquale Scipione, autore dell’opera Intervista ad
un disperso in Africa (Caramanica Editore, 2023).
Il testo sarà al centro di un incontro di presentazione in programma per venerdì 19 gennaio, alle
ore 17:00, presso la Sala Sicurezza del Palazzo Municipale in via Vitruvio, a Formia. Dopo il
saluto introduttivo dell’assessore alla Cultura, Luigia Bonelli, l’autore dialogherà con la giornalista
e scrittrice Antonia De Francesco, nell’intento non solo di fornire i contorni della vicenda
narrativa, ma anche quello di illustrare un modus operandi letterario dell’autore rispetto alle grandi
vicende della Storia.


In questo racconto, infatti, come in altri della numerosa produzione di Scipione, si prescinde da
una posizione di condivisione con talune posizioni storico-politiche, elevandosi ad un tentativo
però di pura comprensione, soprattutto quando – come in questo caso – la vicenda si colloca su
uno scenario di fatti realmente accaduti.
“La mia è una narrazione libera dal pregiudizio”, ci tiene a sottolineare Pasquale Scipione,
evidenziando che vale per l’ultimo racconto così come per i precedenti che hanno toccato i grandi
temi della Storia, quali: Ritorno tedesco con incognita (2017), Ite: il caso è risolto (2018) e Figli di
El Alamein (2020).


Ed ecco che con Intervista ad un disperso in Africa diventa l’occasione per “indagare” una vicenda
umana paradigmatica, dialogandone – all’indomani di un evento luttuoso, che ha portato alla
scoperta di carte, documenti e testimonianze – direttamente con un “fantasma del presente, ma
soprattutto del passato”.
“Attraverso il recupero di una memoria individuale, quella del tenente Carlo – spiega l’Autore –
ho tentato di elaborare una sofferta memoria collettiva dell’epoca che si era diffusa
gradualmente portandoci alla democrazia rovesciando un regime che sembrava invincibile”.