È il momento – finalmente – che le forze politiche e istituzionali guardano verso il mare e si rendono conto di come pochi utilizzano a loro piacimento un bene che è di tutti. Interessante il documento pervenuto ai media da parte dei dirigenti del Partito Democratico di Formia. Lo riportiamo testualmente ricordando che sul tema anche i tre consiglieri di Forza Italia si sono espressi nei giorni scorsi. L’augurio di tutti è che finalmente si prenda coscienza del problema e si boccino tempi burocratici bizantini ed elefantiaci. È auspicabile anche che vi siano sinergie tra i Comuni di Formia, Gaeta e Minturno. Scrivono i dirigenti del Partito democratico: “Consapevoli che la Regione Lazio, nella persona dell’On. Enrica Onorati, Assessore regionale del Lazio all’Ambiente, stia seguendo attentamente il tema degli allevamenti ittici nel nostro Golfo, segnaliamo come sia necessario vigilare sul rispetto delle regole da parte delle attività presenti. Abbiamo svolto una misurazione a mare sugli spazi occupati tramite rilevazione GPS e li abbiamo confrontati con le concessioni illustrate dalla Regione durante l’ultimo question time. Il risultato? Le concessioni sono fuori controllo e i risultati sono impietosi: le strutture degli allevamenti di orate e spigole sembrano occupare un’area doppia rispetto ai 91.000 mq2 destinati alla pescicoltura e anche i mitili sono ben oltre gli spazi loro riservati. A questo dato si aggiunge la morosità sui canoni da parte di alcuni dei titolari delle concessioni e l’inquinamento da plastica legato ad una cattiva gestione dei retini delle cozze. Diventa a questo punto doveroso pretendere una gestione diversa del nostro mare, considerando soprattutto che il nostro Golfo è stato dichiarato Area Sensibile dalla Regione Lazio nel 2010. L’istituzione dell’Area Sensibile, una delle grandi battaglie del centro-sinistra locale insieme a quella per bloccare l’installazione degli allevamenti di tonni, riconosce un particolare rischio di eutrofizzazione del nostro mare e impone criteri stringenti per ridurre tutti i fattori che contribuiscono ad un eccessivo apporto di azoto e fosforo (reflui urbani, residui dell’attività agricola, pescicoltura…)”. Quindi aggiungono: “Tale riconoscimento è stato fondamentale negli anni per contrastare il proliferare di alghe tossiche, che metterebbe a serio rischio sia la balneazione che l’intera economia legata al Golfo, e per impedire ulteriori concessioni. Episodi che dimostrano come la politica sul territorio, se autorevole e ben fatta, porta a buoni risultati. Ora bisogna compiere un ulteriore passo per dare piena attuazione all’Area Sensibile e migliorare la qualità del nostro mare: diventa prioritario rendere operativo lo spostamento degli allevamenti dei pesci fuori Punta Stendardo e imporre una gestione completamente diversa dei mitili. Cogliamo anche l’occasione per invitare il sindaco Paola Villa ad essere maggiormente incisiva su questo tema e a dare seguito alla delibera sull’itticoltura presentata dal consigliere del Pd e di FBC Claudio Marciano e votata all’unanimità dal consiglio comunale più di un anno fa. Ad oggi non ci risulta che questo sia stato fatto”.