Personale non retribuito da mesi, situazione finanziaria in rosso da tre anni. Per l’ATP, azienda che gestisce il trasporto pubblico locale a Formia ormai da anni, l’orlo del fallimento è quasi annunciato.

Il problema urgente della situazione per il trasporto pubblico formiano, è stato discusso nei giorni scorsi in sede di riunione capigruppo. Da qui la proposta per dare “ossigeno per evitare il blocco delle corse e il collasso del sistema”: il Comune chieda immediatamente alla Regione la possibilità di erogare al concessionario, dopo un accordo sindacale e con le dovute garanzie finanziarie, un acconto del 40% sulle prestazioni previste per il 2020.

“Il Comune ha il dovere di garantire la continuità del servizio e di tutelare il più possibile i lavoratori – ha commentato i consigliere di opposizione Claudio Marciano – È impensabile che, proprio nel momento di maggiore bisogno, con l’esigenza di ripensare la mobilità urbana nella fase 2 del Covid, a Formia fallisca il trasporto pubblico. Anche se la competenza sul TPL è prevalentemente regionale, il Comune ha la responsabilità della sua tenuta a livello territoriale, e l’amministrazione ha il dovere di adottare atti fuori dall’ordinario, anche contro il parere della burocrazia per evitare il collasso del sistema”.

Il servizio, così come suggerito da Marciano andrebbe ripensato nel medio e lungo termine: “La gestione del trasporto deve essere pubblica e andrebbe integrata a quella della sosta: bisogna pagare con i proventi dei parcheggi gli investimenti sui trasporti, se vogliamo incentivare il loro utilizzo. C’era nel nostro programma, e parimenti in quello dell’attuale maggioranza, che però lo ha totalmente disatteso. Ora che la sosta è stata scelleratamente privatizzata, restano comunque i circa 400mila euro dei proventi garantiti dalle royalties delle strisce bli, che possono essere reinvestiti nel TPL”.