A seguito del confronto tra i candidati sindaco del Comune di Gaeta tenutosi lo scorso 5 giugno, il Partito Democratico schierato al fianco di Sabina Mitrano ha inviato una nota al Prefetto di Latina affinché intervenga per la tutela delle istituzioni coinvolte. Nel testo della missiva si è segnalato al prefetto quanto segue: “Secondo Cristian Leccese “Non è solo la criminalità (il problema, ndr), ma sono anche atteggiamenti criminali camorristici i mille esposti quotidiani, giornalieri, settimanali, mensili e annuali, fatti dall’opposizione per bloccare tutto e tutti, e dipingere alle Procure e alle forze dell’ordine e puntualmente gli dobbiamo andare a spiegare le cose come i criminali peggiori di questo mondo”. Una dichiarazione che equipara il legittimo e doveroso esercizio della funzione del mandato di Consigliere Comunale ad attività criminali gettando discredito su tutta l’istituzione che maggioranza e minoranza rappresentano. L’attività di opposizione e il controllo di legalità, fondamentali per il funzionamento della democrazia in qualsiasi Comune, non possono essere assolutamente paragonati ad attività criminali che tanto male hanno fatto al nostro territorio. Si deve inoltre sottolineare che il numero esiguo di esposti o altri legittimi appelli alle Autorità dello Stato sono stati dovuti alla preclusione al confronto dell’attuale maggioranza e alla difficoltà a reperire informazioni sull’attività amministrativa dagli organi preposti. La dimostrazione che tali appelli e denunce non sono stati casuali o esclusivamente finalizzati a ostacolare l’attività amministrativa, che – giova evidenziare – se rispettosa della legge non teme alcun intervento di qualsiasi altro rappresentante dello Stato, è data dall’apertura del procedimento penale per concorso in lottizzazione abusiva nel piazzale dell’ex stazione ferroviaria di Gaeta da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino con contestuale sequestro dell’area.”

Pronta la replica del candidato sindaco Cristian Leccese: “Non è corretto estrapolare una frase da un dibattito pubblico tenutosi in diretta tra i cinque candidati alla carica di sindaco per far apparire il sottoscritto una persona irrispettosa delle dinamiche democratiche e, ancor più, in caso di vittoria indifferente alle forze d’opposizione. Prima della mia dichiarazione avevano preso la parola Silvio D’Amante che insinuava in sintesi di ombre e mani sulla città, Antonio Salone sugli appalti e Sabina Mitrano sulla trasparenza delle delibere e dei documenti amministrativi. Debbo riconoscere che il candidato Benedetto Crocco sul tema è stato il più corretto di tutti loro. Solo dopo ho preso la parola e ho reagito a caldo a insinuazioni concentriche verso quello che ritengono il candidato da battere. Infine del piazzale dell’ex stazione non si è affatto parlato”. L’Election Day è ormai giunto al traguardo e una domanda come giornalista sorge spontanea: quanti voti si pensa di conquistare con tali strategie? Quanto può essere utile coinvolgere il prefetto, la massima autorità dello stato in tali diatribe? IL PD di Gaeta sta battendosi per entrare nell’assise civica con il suo simbolo e i suoi rappresentanti. Ma governare è un’altra cosa. Nel caso che sia forza di opposizione è preferibile il muro contro muro o il dialogo tra coloro che governano e coloro che esercitano la funzione fondamentale di controllo? Dopo una trasmissione televisiva particolarmente accesa nessuno si sogna di ricorrere al Ministro degli Interni. Ci si “scorna” durante la trasmissione anche con toni alti. E in caso estremo di contenzioso si ascolta l’intera trasmissione registrata e non solo due minuti estrapolati dal contesto. Per il bene della città di Gaeta ci auguriamo sempre il meglio.