La correlazione tra Porto di Gaeta e Pedemontana la quale costerà 481 milioni di euro – “In queste ultime settimane due notizie di cronaca hanno, per un attimo, riacceso il pluridecennale
dibattito sulla pedemontana di Formia. La prima riguarda il neo consigliere regionale Cosmo
Mitrano, che tiene a farci sapere che si sta interessando al dossier; la seconda proviene dal porto
di Gaeta, divenuto periodico terminale di sbarco dalla Cina di un limitato (per adesso) numero di
container. La correlazione con la pedemontana (o meglio con la sua assenza) sta nel fatto che i
mezzi di trasporto dei container, per giungere a destinazione, devono attraversare l’asse litoraneo
di Formia, sommandosi al già micidiale traffico che l’affligge. Ma andiamo con ordine.


Come Paolo di Tarso, anche il neo consigliere Regionale Cosmo Mitrano è stato folgorato sulla via
di Damasco. Il nostro scopre soltanto adesso che “non è più tollerabile che via Unità d’Italia sia
quotidianamente attraversata da un traffico paragonabile ad un’autostrada, che impatta
notevolmente anche sulla qualità ambientale”. Di qui il suo impegno alla realizzazione dell’opera
pedemontana in tempi celeri, almeno come il prolungamento dell’autostrada Roma-Latina fino a
Fondi, proposto dal senatore Fazzone, sodale di partito e suo mentore politico.


Nulla da eccepire sulle iniziative del consigliere regionale (ci mancherebbe altro), ma vorremmo
sommessamente ricordargli che far credere come d’imminente realizzazione un progetto di
difficile sostenibilità economica e ambientale (la cui la spesa di realizzazione, ci notizia Mitrano, è
lievitata a 481 milioni) depotenzia altre proposte d’intervento sulla viabilità esistente e sull’utilizzo
dei fondi ad oggi disponibili e non costituisce un buon servizio alla collettività, in generale, e ai
cittadini di Formia, in particolare.


Sull’incremento del numero dei transiti di mezzi pesanti smistati dal porto di Gaeta, il minimo
sindacale imporrebbe quanto meno l’adozione di un regime di fasce orarie da rispettare, limitando
la circolazione a quelle di minor traffico, come per esempio nelle ore notturne. L’obiezione che le
movimentazioni di merci svolte di notte hanno un maggior costo, non può avere la meglio sulla
salute, sicurezza e vivibilità dell’intera comunità del golfo (e non solo).


Da ultimo un paio di considerazioni. L’inerzia con cui la politica locale sta affrontando il problema
del traffico litoraneo genera sconforto. Il sindaco Taddeo, chiamato dal Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici, a marzo 2022, a dire la sua sullo Studio di Fattibilità della variante all’abitato di
Formia (così l’ANAS ha ribattezzato la pedemontana), non solo non ha ritenuto doveroso
informare il consiglio comunale sul progetto, ma neanche di notiziarlo sulle considerazioni che egli
ha avanzato a nome della città. Parimenti non ‘c’è evidenza pubblica delle iniziative messe in
campo verso l’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, per concordare (almeno) fasce
orarie per i traffici portuali prevedibili e ricorrenti.


Le forze di opposizione, da parte loro, si limitano a sporadici e generici pronunciamenti, ma
nessuna pone con forza il problema dell’attraversamento litoraneo della città. Neanche sui
progetti di rigenerazione riguardanti la mobilità urbana litoranea (sottopassi, rotonde,
organizzazione della circolazione…), sulla quale è possibile intervenire a costi contenuti, in tempi

rapidi e senza l’assillo che gli interventi possano costituire intralcio alla realizzazione della
pedemontana, la cui storia -come visto- è destinata a durare ancora altri decenni.” Lo comunica la Comunità Lazio Meridionale e Isole Pontine e l’Associazione Incontri & Confronti