I componenti della comunità parrocchiale di Santa Albina V.M. in Scauri sono abituati da molti anni all’allestimento di presepi di grande pregio che hanno sempre attirato l’attenzione di tutti. Il precedente parroco don Simone Di Vito nutriva una passione particolare per tale arte suscitando – come accade sempre – sia vasti consensi che critiche prevenute. Chi scrive ricorda quello di alcuni anni fa, particolarmente struggente, ambientato in un campo di sterminio nazista.

Cristo è ovunque, soprattutto dove l’uomo soffre e si nutre di sola disperazione.

Don Antonio Cairo, un estimatore del bello, come i mecenati e gli artisti del nostro Rinascimento, due anni fa ha fatto allestire il presepe a dimensioni naturali in un’apposita sala parrocchiale, trasformata per l’occasione in una sala museale.

Quest’anno 2021 l’allestimento è un omaggio, voluto o meno, al primo parroco di Scauri don Angelo Di Giorgio perché valorizza il grande mosaico figurativo che troneggia sull’intera parete centrale della Chiesa. Le figure a grandezza naturale del presepio si inseriscono nell’atmosfera dei santi raffigurati ai lati del Cristo. Un insieme dolcissimo, struggente e artistico.

Il parroco don Antonio Cairo intervistato da un’emittente televisiva ha osservato che l’evangelista Luca nel suo vangelo ha usato la stessa espressione letteraria per il Santo Natale e per la Pasqua.              

Ha scritto: “L’avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia” e “L’avvolse in un lenzuolo e lo depose nel sepolcro”. La Pasqua inizia nel Natale e quest’ultimo non avrebbe senso senza la Pasqua. È un presepio quello di Santa Albina che vale la pena ammirare e lasciarsi coinvolgere dalla sua atmosfera.