Martedì 9 luglio la Guardia Costiera di Gaeta, alla presenza della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio di Latina, ha provveduto a consegnare al Comune di Gaeta due antiche anfore romane  – Dolia – ripescate nelle acque del Golfo di Gaeta.

Era il marzo del 2017 quando il peschereccio “Attila II” nel corso di una battuta di pesca notò la presenza dei due reperti archeologici intrappolati nella sua rete a strascico.

Da quel momento, le due Dolia, su disposizione della Soprintendenza sono state custodite dalla Guardia Costiera di Gaeta al fine di consentire lo svolgere di tutti i necessari studi e indagini archeologiche e poter conoscere, così, la storia di due antiche anfore tornate alla luce dopo esser rimaste adagiate per due millenni su un fondale di circa duecentotrenta metri a quindici miglia da Punta dello Stendardo .

La cerimonia di consegna ha visto così il comandante della Capitaneria di porto di Gaeta, Federico Giorgi, consegnare al Comune di Gaeta, rappresentato dal Presidente della Commissione Cultura, consigliere Gianna Conte, i due preziosi reperti archeologici. Le due Dolia andranno ad impreziosire il Museo del Mare di Gaeta.

Infatti, la Soprintendenza Archeologica, rappresentata nel corso della cerimonia dalla dottoressa Chiara Arrighi, ha accolto favorevolmente la richiesta del Sindaco di Gaeta affinché le due preziose Dolia potessero essere restituite alla comunità cittadina e a tutti coloro che volessero vedere da vicino una concreta testimonianza dell’importanza della acque del Golfo di Gaeta nei traffici marittimi dell’epoca.

Infatti, gli esperti, al termine dei lavori, hanno datato le due Dolia presumibilmente al periodo compreso tra il I sec. a.C. ed il I sec. d. C., sottolineandone l’importanza commerciale nel trasporto marittimo poiché venivano utilizzate per contenere grandi quantità di viveri sia solidi (tipo cereali) che liquide (tipo vino ed olio).