Il candidato sindaco Cristian Leccese non demorde sul centro storico e non lascia spazio ai concorrenti. Dichiara: «Abbiamo una visione chiara: rendere il quartiere Sant’Erasmo moderno, fruibile, immediatamente accessibile e attraente per residenti e turisti» Valorizzazione e recupero del patrimonio pubblico e privato, potenziamento e miglioramento dell’accessibilità e mobilità sostenibile: ecco il piano di azione pensato dal candidato sindaco Cristian Leccese per Gaeta Medievale. I focus sui quali si è concentrata l’attenzione, mirano infatti non solo allo sviluppo delle potenzialità delle numerose strutture di interesse storico, artistico e turistico, ma anche alla risoluzione delle note criticità esistenti, al fine di conciliare le esigenze di residenti e turisti. Il quartiere di Gaeta Sant’Erasmo è ricco di aree e immobili appartenenti al patrimonio pubblico, beni demaniali non più utilizzati e che spesso versano in stato di abbandono, rappresentando un problema di decoro urbano e degrado, nonostante la grande ricchezza in ambito culturale. Per questi motivi, il primo obiettivo è puntare ad una completa riqualificazione, attraverso un programma che miri nel contempo a una trasformazione in termini turistici.

Così com’è stato fatto per la “Gran Guardia”, acquisita dal Comune di Gaeta e che diventerà sede di rappresentanza dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, sono stati già presentati altri progetti dall’Amministrazione Mitrano per trasferire in proprietà al Comune, da parte dello Stato, a titolo non oneroso, degli immobili con caratterizzazione storica, a fronte della realizzazione di un programma di restauro architettonico e culturale. Gli edifici interessati saranno la “Caserma Cialdini”, “Casa Tosti” e il “Torrione Francese”, per i quali sono stati ottenuti pareri per un recupero edilizio-urbanistico, attraverso la trasformazione in “Alberghi dell’Unità d’Italia”, strutture ricettive in cui sarà possibile rivivere momenti della storia gaetana, mentre si spera di fare altrettanto con il “convento di San Domenico”.

Un connubio tra pubblico e privato, inoltre, potrebbe essere la chiave giusta per il restauro dei monumenti presenti nel museo naturale di Gaeta Medievale, seguendo l’esempio della chiesa di San Giovanni a Mare e della “Porta Domnica”, entrambe tornate a splendere grazie ad azioni di sponsorizzazione artistico-culturale private, e ancora dell’antico Palazzo Comunale e del bastione “La Favorita”. L’opera di valorizzazione potrà interessare anche il Palazzo Ducale, all’interno di piazza Commestibili, piazza Cardinal de Vio e piazza Papa Gelasio, con il ripristino della pavimentazione originale in selciato bianco, senza dimenticare i vicoli, le piazzette e gli scorci, da poter visitare a piedi attraverso l’organizzazione di un vero e proprio percorso, creando delle tappe prestabilite per un rilancio turistico-culturale a 360 gradi. È infatti necessaria una maggiore fruizione pedonale del quartiere, iniziata con i restyling che hanno interessato il lungomare e Molo Sanità, per raggiungere una trasformazione della mobilità che permetta il decongestionamento del centro storico.

E una delle criticità presenti nel quartiere è proprio la carenza di parcheggi, soprattutto nel periodo estivo e nella parte alta della cittadella. Oltre agli interventi dell’Amministrazione, con il nuovo parcheggio di piazza Risorgimento che presto disporrà di ulteriori 100 posti auto, ad entrare in gioco potrà essere il recupero del patrimonio privato. Sono state individuate delle aree, spesso abbandonate, in cui pensare a soluzioni che ne consentano la trasformazione in parcheggi, con possibilità di stalli da 20 e fino a 60 posti, permettendo un’iniziale risoluzione del problema. L’idea è di mettere a disposizione strumenti e standard urbanistici, con avvisi pubblici e manifestazioni di interesse, per i cittadini che vogliono trasformare le proprie aree private in parcheggio, attraverso un’opera di sensibilizzazione e investendo su questo strumento.

Inoltre, sarà necessario un intervento di recupero, da un punto di vista edilizio, di immobili distrutti dalla guerra, vuoti urbani e case abbandonate, dando riscontro ad eventuali progetti avanzati da privati. Gaeta Medievale è dotata di un piano particolareggiato, dunque c’è l’opportunità di intervenire immediatamente su quelle aree, ma sono necessarie competenze professionali e velocità burocratica, per ottenere una vera riqualificazione che possa assicurare bellezza e fruibilità al centro storico.

Inoltre, sempre grazie alla nuova area parcheggio, si potrà implementare un nuovo varco ZTL, da piazzale Caboto a piazza Risorgimento, definendo giorni e orari di chiusura che non siano successivamente soggetti a cambiamenti, così da garantire maggiore chiarezza.

Per permettere l’accesso al quartiere medievale da parte dei non residenti, sarà necessario affiancare al servizio di trasporto turistico ad oggi esistente, quello dei trenini, un servizio di trasporto pubblico, per esempio delle navette elettriche, con un circuito efficiente grazie all’uso delle nuove tecnologie, e del “metrò del mare”, strumento sperimentato in passato con buoni riscontri, attraverso un battello di collegamento tra il porto commerciale e Gaeta Medievale, oltre a monopattini e bike sharing. Un altro tassello del puzzle potrà essere rappresentato dal servizio di noleggio con conducente, che va potenziato con la reperibilità notturna, e da servizi di cortesia privati: una sfida che sarà lanciata direttamente alle attività commerciali, che potranno offrire un proprio trasporto con navetta, con il supporto di aree deputate alla sosta messe a disposizione dall’Amministrazione comunale in altre zone della città.

L’ultima scommessa da affrontare rimane l’accessibilità, soprattutto pedonale nella zona alta. Oltre alle scalinate esistenti, studi di fattibilità già condotti hanno evidenziato la possibilità di creare delle infrastrutture morbide, soluzioni di mobilità sostenibile che possano agevolare il trasporto delle persone, come scale mobili, per esempio da via Bausan a via Ladislao, o da piazza Commestibili, e ascensori, che possano fungere da collegamento tra i vari livelli.

«Credo che ognuno debba fare la propria parte – ha commentato Cristian Leccese – per garantire ad una perla come Gaeta Sant’Erasmo una dignità, da un punto di vista residenziale, turistico, commerciale, artistico e culturale, 365 giorni all’anno. Abbiamo una visione chiara: rendere la città medievale un quartiere moderno, fruibile, immediatamente accessibile e attraente. Tutto questo sarà realizzabile dedicandoci anche all’attenzione ai dettagli, all’illuminazione e al decoro, alla connessione internet e alla risoluzione dei problemi come gli allagamenti, per esempio in via Faustina, e l’innalzamento delle maree in via Bausan. Dobbiamo rispettare le esigenze dei residenti, che hanno diritto e necessità di fruire delle aree in cui hanno scelto di vivere, e quelle dei turisti: cosa non semplice ma non impossibile. C’è bisogno di un patto di rilancio, e dai primi riscontri raccolti percepisco voglia di fare ed entusiasmo. Per questo, è necessario farci trovare pronti, con progetti approvati, per opportunità di finanziamenti che potrebbero presentarsi, soprattutto grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Solo così, vinceremo la nostra scommessa».