In data 12 dicembre c.a. a latina, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile
della Compagnia di Latina hanno eseguito due misure cautelari personali nei
confronti di un giovane 19 enne di Latina e di una donna 39 anni per tentata
estorsione, sequestro di persona e costrizione a commettere un reato usando violenza
e minaccia con uso di armi ai danni di un ragazzo di 22 anni in concorso.
Inoltre al giovane 19 enne gli hanno contestato la detenzione illecita di sostanza
stupefacente che cedeva a credito alla vittima.


In particolare, perveniva al Numero Unico di Emergenza 112 la richiesta di
intervento da parte della vittima che era riuscita a fuggire ad un sequestro, operato nei
suoi confronti da alcune persone che mediante violenza e minaccia a mano armata lo
conducevano presso un appartamento in uso ad uno di loro e lo avevano privato della
libertà personale, per diverse ore, costringendolo a consegnare loro una somma come
debito di droga.
Non avendo possibilità di saldare il suo debito, lo costringevano con violenza e
minaccia a commettere un furto presso un cantiere per conseguirne l’illecito profitto.
Quando il ragazzo riusciva a scappare uno di loro, un uomo di 36 anni di Latina, lo
inseguiva aggredendolo fisicamente e strappandogli di dosso il cellulare così da
impedirgli di chiamare aiuto.


L’immediato intervento dei Carabinieri consentiva di arrestare in flagranza di rapina
l’uomo trovato ancora in possesso del cellulare e a tradurlo presso la casa
circondariale di Latina.
Posta in sicurezza, la vittima presentava querela per i fatti subiti e, pertanto i
Carabinieri della Sezione Operativa di Latina, dopo aver raccolto tutti gli elementi
necessari alla ricostruzione della vicenda e all’individuazione degli autori e dopo aver
informato il Pubblico Ministero di turno presso la Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Latina.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, su richiesta del Pubblico Ministero che
condivideva le tesi investigative degli operanti, emetteva a carico del giovane 19 enne
ordinanza di custodia cautelare in carcere e nei confronti della donna ordinanza di
divieto di avvicinamento alla vittima.
Gli operanti eseguivano entrambe le ordinanze e dopo le formalità di rito
conducevano il giovane presso il carcere di Latina.