Franco Compasso protagonista aurunco dello sviluppo del nostro territorio – Francesco Compasso, detto Franco, uomo sensibile e signore d’altri tempi, è nato sulla riva sinistra del Fiume Garigliano a Cellole il 20 aprile 1935 e lì si è spento a 62 anni il 10 febbraio 1997. Brillante avvocato, politico italiano, esponente del Partito Liberale Italiano che ha rappresentato anche come parlamentare europeo. È stato anche dal 1990 magistrato della Corte dei Conti. Consigliere comunale di Sessa Aurunca (di cui Cellole prima era solo una frazione) per dodici anni dal 1960 al 1972, segretario provinciale del PLI – Partito Liberale Italiano dal 1964 al 1970, regionale dal 1981 al 1985 e vice segretario nazionale dal 1970 al 1980. Divenne Consigliere dal 1975 al 1980 della RAI TV. Subentrò al Parlamento Europeo nell’aprile 1987, dopo essere stato candidato alle elezioni europee per le liste del PLI – PRI. Autore di numerosi saggi e sostenitore della causa meridionale nel 1972 gli fu attribuito il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio e nel 1982 vinse il premio Libro dell’anno.

Franco Compasso protagonista aurunco dello sviluppo del nostro territorio Giornalista, innamorato della nostra terra, fu direttore della rivista trimestrale di cultura Civiltà Aurunca, da lui fondata nel 1985, pubblicata da Caramanica Editore. La rivista è la voce dell’intellighenzia che risiede lungo le due rive aurunche del Garigliano e che la divisione fascista tra Lazio e Campania non ha potuto spezzare. È attualmente Armando Caramanica come editore a portare avanti il progetto. Franco Compasso fu parimenti direttore del Centro Studi Campania Ottanta, del periodico “Sudeuropeo” e per le Edizioni Scientifiche Italiane di Napoli della collana di saggi “Mezzogiorno ed Europa”. Infine Presidente dal 1991 al 1993 del Comitato Provinciale della Croce Rossa Italiana. Sua figlia Cristina, parimenti giornalista impegnata, è stata sindaco di Cellole, loro paese natale, dal 2018 al 2019. Su proposta della Presidenza del Consiglio dei Ministri il 27 dicembre 1976 fu insignito dell’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Solo 40 giorni dopo – nel cordoglio collettivo – lasciava tutti noi per il Regno dei Cieli. Ma i suoi ideali non si sono estinti e prosperano, sta a noi farli conoscere anche ai giovani.