Nel pomeriggio di oggi si sono tenute le esequie di Caterina Broccolo, vedovo di Gerardo Pappa, nella Chiesa di Santa Albina V.M. in Scauri, affollata per l’occasione. Officiate dal parroco don Antonio Cairo, che nella sua omelia ha espresso con felici similitudini tutta la carica umana e affettiva che hanno caratterizzata l’estinta sino all’ultimo giorno della sua esistenza terrena. Più volte madre, nonna e bisnonna. Prima della funzione hanno preso la parola i nipoti Gerardo Alicandro e Gerardo Stefanelli, entrambi portano il nome del nonno materno. Stefanelli, sindaco del Comune di Minturno e presidente della Provincia di Latina, ha evidenziato, tra l’altro, che la nonna, che ha cresciuto lui e il fratello Giuseppe quando persero la giovanissima mamma Marianna Pappa, ha insegnato soprattutto a volersi bene poiché per ogni problema vi è una soluzione, se si conosce l’amore. Il più giovane Gerardo Alicandro ha affermato al microfono prima dell’inizio della funzione religiosa: “Sono stato indeciso fino all’ultimo sull’opportunità o meno di leggere queste parole senza neanche aver avuto la possibilità di salutarti nelle tue ore finali come sarebbe stato sicuramente più giusto e umano, ma poi mi sono deciso a dirti ora, per l’ultima volta, ciò che ho sempre pensato e che non ti ho mai confessato perché probabilmente non avresti capito il significato esatto di queste considerazioni personali. Cara nonna, tu per me non eri soltanto una donna bensì un monumento vivente, poiché come tutti i monumenti hai sempre rappresentato la testimonianza più concreta e durevole di ciò che significa essere “umani”. Tu mi hai dimostrato con la tua vita, i tuoi racconti e i tuoi gesti, in quale specifico autentico modo si dovrebbe condurre la propria esistenza di fronte al mondo, di fronte a se stessi e di fronte agli altri, e lo hai fatto nel modo migliore: senza nemmeno rendertene conto, senza alcun particolare impegno. Hai potuto fare questo perché eri figlia di un mondo che non aveva tempo per riflettere sulle cose, ma che custodiva gelosamente da millenni la più alta forma di saggezza mai esistita: quella pratica, quella popolare.

Per i tempi vuoti e tristi in cui mi è capitato in sorte di vivere non avrei potuto ringraziarti maggiormente per nient’altro che questo. Grazie al tuo esempio io oggi sorrido ogni volta che sento pronunciare parole tanto alla moda come “emancipazione” e “progresso”, perché penso sempre a te che, esattamente come tua madre e tua nonna più di un secolo fa, adolescente durante la guerra hai saputo essere più forte e libera, più autonoma di tutte le donne di oggi, sia per il fatto che hai sempre lavorato fino a che hai potuto, sia perché hai lasciato all’uomo che hai scelto accanto e di cui porto il nome solo l’illusione formale di essere lui a comandare in famiglia, mentre in realtà eri tu a decidere tutto. E così ho capito che l’unica parola adatta di fronte a tee a ciò che rappresentavi, parola oggi tanto odiata e bistrattata, è una soltanto: tradizione e che l’unico vero progresso possibile, sarebbe per noi oggi quello di tornare a vivere come i nostri nonni. Il più grande pensatore del mondo antico sosteneva che il cuore ontologico di ogni comunità umana tradizionale, dai piccoli villaggi fino alle grandi città, è la famiglia, tu nonna mi hai insegnato qualcosa di ancora più profondo e vero, e cioè che il cuore ontologico di ogni famiglia è la donna che genera, conserva e garantisce la vita stessa in tutte le sue forme e declinazioni. Per questo ho deciso di salutarti dedicandoti le parole forse più belle che siano mai state scritte per la donna, perché sembrano scritte per te. “Nell’essenza della donna sta la forza risanatrice, che ricostituisce ciò che si è logorato, la calma benefica, in cui trova un limite tutto ciò che è privo di misura, l’eterna uniformità, che dà una regola a ciò che è eccessivo e stravagante. In essa sogna la futura generazione. La donna è più affine alla natura che non l’uomo, e rimane uguale a se stessa in tutto ciò che è essenziale”. Ciao nonna!

  

Gerardo Stefanelli e Nonna Caterina