Il giallo di Ponza sulla morte di Gianmarco Pozzi – Fabiana Arrigo, a nome dell’Amministrazione Comunale di Ponza, in una nota stampa comunica: “L’ Amministrazione Comunale si dissocia dall’immagine che è venuta fuori di Ponza dallo speciale
delle IENE, in onda ieri sera, sul caso della morte di Gianmarco Pozzi ed illustra la sua opinione.
Certi del fatto che la magistratura faccia piena luce sulla vicenda Pozzi, e stringendoci al dolore
che la famiglia sta provando nella battaglia alla ricerca della verità per la morte di Gimmy, il
Sindaco si dissocia da quanto dichiarato da una” ignota” nel corso della trasmissione ha sostenuto
che “A Ponza se non ti droghi non sei nessuno”. Affermazione sconcertante e assolutamente al di
fuori da ogni realtà – sostiene il Sindaco – “il turismo isolano è fatto in grandissima maggioranza
di famiglie e di persone, tra cui sicuramente anche tantissimi giovani, che nulla hanno a che fare
con lo spaccio o la prostituzione.


Sicuramente una circoscritta cerchia di turisti che frequentano l’isola e creano spiacevoli situazioni,
ben note alle forze dell’ordine isolane, esiste realmente, ma è sempre bene ricordare e sottolineare
che non si può far di tutta l’erba un fascio e infangare, di conseguenza, Ponza e tutti gli ospiti che
in estate la popolano.
La morte di Gimmy ha toccato l’intera popolazione isolana, chi lo frequentava così come chi non
lo aveva mai conosciuto; i più giovani si sono sentiti suoi amici anche non conoscendolo, e gli
adulti si sono immedesimati nel dolore della famiglia che ha perso un figlio, in condizioni, senza
alcun dubbio, ancora non chiare.


La popolazione di Ponza è fatta di persone laboriose ed oneste, forte di sani principi morali e
religiosi, e gli imprenditori turistici espletano la loro attività con serietà e sacrificio stando ben
attenti all’osservanza delle leggi e ad assicurare agli ospiti le migliori condizioni per un
soddisfacente soggiorno.
Ripudiamo senza sé e senza ma quel mondo della droga e della prostituzione e tutti quelli che vi
si dedicano per trarre facili ed illeciti guadagni.
L’Amministrazione si dissocia fermamente dalle generalizzazioni negative di qualsiasi tipo che
coinvolgono nel complesso la comunità locale e con piena fiducia nelle forze dell’ordine e nella
magistratura, si augura che si arrivi in breve tempo alla soluzione del caso della morte di Gimmy,
perché Gianmarco, era un essere umano, una persona
circondata dall’amore delle persone a lui care e non meritava di morire a 28 anni. Siamo vicini alla famiglia e confidiamo nella giustizia.”