VENTOTENE E IL DISSALATORE: UNA STORIA INFINITA – “Prima che iniziassero gli scavi per installare il Dissalatore definitivo, la precedente amministrazione di
Ventotene, aveva avvertito il gestore che il posizionamento sul campo sportivo non era idoneo. L’area è ad
alto rischio idrogeologico e nel sottosuolo si trovano i tubi della centrale geotermica della sala convegni
Umberto Terracini. Acqualatina, senza il benché minimo ripensamento, comincia a scavare e vengono fuori:
le fondamenta della cittadella confinaria, i tubi della centrale geotermica e alcuni insediamenti di epoca
romana, già interessati dagli scavi per la centrale. I lavori vengono fermati con l’intervento della
Soprintendenza. A questo punto il rischio di un allungamento eccessivo dei tempi di realizzazione, spinge il
gestore a chiedere al Comune di Ventotene l’individuazione di un altro sito.


Il Consiglio Comunale di mercoledì 8 Novembre, ha deliberato lo spostamento: si ricomincia daccapo,
nuovo progetto, nuovi pareri, nuovi sopralluoghi. Acqualatina ha sempre giustificato i ritardi per la
realizzazione del dissalatore definitivo con l’ostilità dell’Amministrazione Santomauro. I fatti dimostrano
che dal Novembre 2017, data di entrata in funzione del primo dissalatore temporaneo, oggi siamo al
secondo, tutti gli incidenti, dalla torbidità al riscontro di metalli pesanti nell’acqua distribuita, le rotture dei
tubi, i danni agli elettrodomestici, il collasso del primo impianto temporaneo, l’immissione nell’acquedotto
di acqua salmastra (Dicembre 2022), appartengono all’imperizia di Acqualatina. Non lo diciamo noi, ma
sono i fatti che lo dimostrano. Fare sconti è vero autolesionismo.” Lo comunica l’Associazione “Comunità del Lazio Meridionale e delle Isole Pontine” e l’Associazione “Incontri & Confronti”.

Acqualatina in merito ha dichiarato: “In riferimento alla nota diffusa dal comitato di Ventotene sulla realizzazione del dissalatore definitivo, si precisa che i ritardi nell’istallazione dell’impianto non sono imputabili in alcun modo ad Acqualatina, ma ai sette ricorsi al TAR contro il dissalatore, vinti dalla Società.

Lo spostamento del dissalatore in una nuova ubicazione non richiederà alcun ulteriore ritardo, né costi aggiuntivi. Ricordiamo che la precedente ubicazione fu approvata in una Conferenza dei servizi con tutti i soggetti competenti, ottenendo parere positivo.

Solo all’esito degli scavi, che hanno fatto emergere reperti archeologici non prevedibili, la Sovrintendenza ha richiesto di analizzare nel dettaglio tali reperti. 

A valle di ciò é stata individuata una soluzione diversa in area adiacente che non comporta alcun rischio di natura ambientale o paesaggistico, in quanto si tratta, anche in questo caso, di impianto interrato.”

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