Melanoma: 7.000 casi l’anno per questo aggressivo tumore della pelle – L’estate richiama al sole e al mare. L’elioterapia e la talassoterapia erano già considerate cure per i Greci, i Fenici e i Romani. A distanza di secoli, uno dei tanti “regali” dell’inquinamento atmosferico, scientificamente riscontrato dagli anni ’80 in poi, è la particolare aggressività dei raggi solari e delle radiazioni ultraviolette dovuta alla graduale riduzione e rarefazione dell’ozonosfera che gli scienziati ONU stabiliscono possa ripristinarsi perfettamente intorno al 2045. Senza la totale protezione dell’ozonosfera, il rischio è quello di ricevere più radiazioni solari dannose, incrementando l’ulteriore rischio di sviluppare tumori della pelle, accelerare l’invecchiamento cutaneo (donde il perchè delle terapie antiaging) e alterare così in generale il sistema immunitario di tutti gli esseri viventi.

L’esposizione nelle ore di picco di calore, dalle 11 alle 16, è decisamente pericolosa. Le scottature e le ustioni della pelle pre abbronzatura come pure l’utilizzo frequente di dispositivi abbronzanti tipo lampade UV,  possono portare nel tempo ad alterazioni cutanee, cellulari e spezzare la catena del codice genetico. I raggi ultravioletti che penetrano l’atmosfera toccando la crosta terrestre sono quelli di tipo A e B. Quelli di tipo C, altamente cancerogeni, sono trattenuti e filtrati dalla fascia di ozono. 

Che cosa è dunque il melanoma? E’ un tumore cutaneo più’ frequente nelle persone dalla cute chiara che si espongono al sole senza protezione e che si forma a seguito di un errore genetico acquisito nei melanociti, le cellule che producono la melanina, il pigmento che caratterizza il colore della pelle. Il melanoma si può formare da un nevo o neo già esistente, in cui i melanociti si trovano in maniera addensata, oppure ex-novo sulla pelle in assenza di nei. Ogni area della pelle, soprattutto quelle più comunemente esposte al sole, può essere colpita da melanoma e i melanociti dei nevi tendono a proliferare in modo disordinato. 

Come si previene? Eseguendo un’accurata auto-ispezione della pelle e dei nei seguendo la regola dell’ABCDEAsimmetria: i nei sono simmetrici mentre il melanoma è asimmetrico; Bordi irregolari: nel melanoma i bordi sono frastagliati, mentre un neo ha i bordi regolari; Colore disomogeneo: i nei hanno un colore unico e uniforme, mentre il melanoma può avere diversi colori; Diametro superiore a 6 mm: i nei non superano i 6 mm di diametro, i melanomi sono solitamente caratterizzati da un diametro superiore ai 6 mm; Evoluzione: un neo o una macchia cutanea che crescono rapidamente devono far sospettare la presenza di melanoma. Ovviamente sarà compito del dermatologo confermare o smentire la propria supposizione.

Esistono anche i melanomi degli occhi, che possono provocare disturbi della vista e in una visita oculistica, possono essere diagnosticati. Più difficile, la diagnosi in cui il melanoma può svilupparsi ad esempio sotto le unghie, all’interno della bocca, delle mucose digestive, urinarie o dei genitali. In caso di riscontro è opportuno consultare sempre il medico di medicina generale MMG e fare una visita dermatologica. La prevenzione del melanoma e degli altri tumori della pelle si basa sull’eliminazione o riduzione dei fattori di rischio: l’esposizione al sole, ai raggi ultravioletti, lampade UV. 

Le visite dermatologiche effettuate con strumentazioni specifiche e i controlli periodici dei nei andrebbero fatte una volta l’anno in particolare nei casi di individui con un numero elevato di nevi >100, di fototipo I o II cioè con la pelle molto chiara, i capelli biondi/rossi e gli occhi azzurri/verdi. Chi ha un parente di primo grado con melanoma o chi ha subito scottature solari durante l’infanzia e l’adolescenza. In Italia, negli ultimi 5 anni i decessi correlati a melanoma cutaneo sono stati 4.000 nel genere maschile e oltre 3.000 nel genere femminile, corrispondenti a tassi medi di mortalità rispettivamente di 5 e 6 su 100.000 abitanti l’anno.