Francesco fa parte di quei santi nati in un contesto che non lasciavano intendere la beatificazione. Primogenito (1567) di una ricca e influente famiglia della Savoia, venne mandato a studiare legge prima a Parigi e poi a Padova, ma dopo la laurea scelse il sacerdozio e non i tribunali dimenticando il castello di Sales dov’era nato.

E pazienza se il padre ne restò assai deluso. Divenne vescovo di Ginevra ingaggiando per tutta la vita una lotta con i calvinisti riuscendo a recuperarne parecchi alla chiesa di Roma. Con i più testardi usava il metodo dei “manifesti”, biglietti che lui stesso infilava sotto la porta di casa.  

Morì nel 1622 e il 24 gennaio di un anno successivo le sue spoglie vennero traslate nel monastero di Annecy. Pio IV lo proclamò dottore della Chiesa. 

Fra i padri della spiritualità moderna e fiero rappresentante dell’umanesimo, ispirò don Giovanni Bosco (poi ugualmente santo) che fondò la Famiglia Salesiana, tutt’ora colonna della Chiesa cattolica.

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