Mariavittoria Picone – Mercoledì 4 dicembre, alle ore 16:30 presso il Centro APS di via Sarinola in Formia, si terrà la presentazione del libro di Mariavittoria Picone “Vienimi a prendere”. Pasquale Testa Editore. Dialogheranno con l’autrice la dirigente scolastica Laura Uliano ed il giornalista Sandro Gionti. Gli artisti della Compagnia teatrale Costellazioni di Roberta Costantini e Marco Marino, allieteranno i presenti con intermezzi recitativi. Così dichiara l’autrice:-“Sono felice di portare le mie poesie nella bella terra di Cicerone dove la parola incontra il mare e diventa linguaggio per tutti”. Mariavittoria Picone è nata nel 1970 a Napoli dove vive e lavora. Da anni pubblica articoli, racconti e poesie su riviste. Nel 2020 è uscito il suo primo romanzo “Condominio Arenella” – IOD Edizioni, accolto favorevolmente dalla critica. Nel 2021, sempre con la casa editrice IOD, pubblica la raccolta poetica “Novantanove fiori selvatici”.

Mariavittoria Picone – “Vienimi a prendere” è la sua ultima raccolta poetica, tra prosa e haiku (componimento poetico giapponese del XVII° secolo). Un canzoniere omogeneo per forme e temi, che si potrebbe leggere quasi come un Carmen continuum, è una poesia schietta che non abusa della metafora e che evita ogni eccesso retorico. Unica concessione all’apparato tradizionale è il gioco difficile della rima con cui Mariavittoria Picone riesce a fondere suoni e immagini nuove. “Torneranno le ciliegie e le rose / sulla Terra delle attese / nelle mani generose / che non si sono arrese”. La prefazione del libro è di Vincenza Alfano.

Mariavittoria Picone – “Vienimi a prendere” è un desiderio di ritorno, un’ammissione di stanchezza dopo un lungo vagare. Essere nella poesia significa tornare a casa, dove tutto è più sopportabile, significa saper aspettare che torni la fiducia, come un seme nella “terra da arare”. Note dell’autrice, dalla quarta di copertina. Di fronte a una realtà così invadente, la poesia è l’ultima forma letteraria che resiste al tempo del mercante. È irriducibile. È verità scomoda, come ci ha insegnato Pasolini, è vita allo stato puro, un grido denso di autenticità e un richiamo intimo che non conosce compromessi.

Mariavittoria Picone – La poesia non come un rifugio estetico ma come un campo aperto, dove la parola è un gesto che cerca disperatamente di colmare il diverso tra l’espressione e la vita stessa. I versi di “Vienimi a prendere” sono un richiamo a un amore che superi la distanza, capace di riempire il vuoto e riportare “a casa”. Nei suoi versi, potenti e delicati, Mariavittoria Picone trasforma l’attesa in un gesto d’amore. Perché l’attesa stessa per l’autrice, come scrive Enza Alfano nella prefazione, è mestiere e promessa. Un titolo che racchiude la riservatezza e la forza di chi, nonostante tutto, spera ancora.