“Il Capitano di Fregata (CP) Spe r.n. Natale DE GRAZIA ha saputo coniugare la professionalità, l’esperienza e la competenza marinaresca con l’acume investigativo e le conoscenze giuridiche dell’Ufficiale di Polizia Giudiziaria, contribuendo all’acquisizione di elementi e riscontri probatori di elevato valore investigativo e scientifico per conto della Procura di Reggio Calabria. La sua opera di Ufficiale di Marina è stata contraddistinta da un altissimo senso del dovere che lo ha portato, a prezzo di un costante sacrificio personale e nonostante pressioni ed atteggiamenti ostili, a svolgere complesse investigazioni che, nel tempo, hanno avuto rilevanza a dimensione nazionale nel settore dei traffici clandestini ed illeciti operati da navi mercantili. Il comandante De Grazia è deceduto in data 13.12.1995 a Nocera Inferiore per “Arresto cardio-circolatorio”, mentre si trasferiva da Reggio Calabria a La Spezia, nell’ambito delle citate indagini di “Polizia Giudiziaria”. Figura di spicco per le preclare qualità professionali, intellettuali e morali, ha contribuito con la sua opera ad accrescere e rafforzare il prestigio della Marina Militare Italiana.”

Locandina dell’evento

Domani mercoledì 12 agosto alle 19.00 al Bastione “La Favorita” a Gaeta sarà presentato il libro “NAVI MUTE” di Giampiero Cazzato e Marco Di Milla. Alla presenza del Sindaco Cosmo Mitrano e del Capitano di Vascello Francesco Tomas, Direttore Marittimo della Guardia Costiera del Lazio, si parlerà del libro dedicato al Comandante Natale De Grazia, Ufficiale della Guardia Costiera scomparso mentre indagava, per conto della Procura, su un traffico illecito di rifiuti radioattivi nel Mediterraneo. Interverranno il Capitano di Vascello Cosimo Nicastro, Portavoce nazionale del Comando Generale delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, gli autori Giampiero Cazzato e Marco Di Milla nonché Lucia Visca, editrice e fondatrice Edizioni All Around. Un appuntamento da onorare e da condividere. Chi era Natale De Grazia? Era nato a Reggio Calabria 19 dicembre 1956 e deceduto a Nocera Inferiore 12 dicembre 1995. Conseguito il titolo professionale marittimo di capitano di lungo corso nel 1981 effettua quattro anni di navigazione in qualità di secondo e in seguito di primo ufficiale di coperta su navi mercantili e petroliere. Nel 1983 frequenta l’Accademia Navale di Livorno conseguendo il grado di Guardiamarina per poi essere imbarcato al termine del corso sulla fregata Sagittario, la quale salpa nel dicembre dello stesso anno per il Libano in missione. Tra il 1984 e il 1991 presta servizio prima presso la Capitaneria di porto di Vibo Valentia Marina e quindi al Compartimento Marittimo di Reggio Calabria. Nel 1991 assume il comando del Circomare di Carloforte (Cagliari). Dal 1994, a seguito di un nuovo trasferimento al Compartimento di Reggio Calabria, collabora attivamente con in pool investigativo della Procura relativamente al traffico di rifiuti tossici, radioattivi su espressa richiesta del Procuratore Capo dott. Francesco Scuderi, ritenendo preziosa ed essenziale la collaborazione.

Copertina del libro

Il 12 dicembre 1995, mentre si reca in missione a La Spezia insieme a due carabinieri per rendere dichiarazioni in Tribunale in merito alle predette indagini, il capitano De Grazia muore improvvisamente, dopo aver cenato in un ristorante a Campagna (Salerno) e aver ripreso il viaggio, ad 1 km dal casello il capitano De Grazia si sente male e decede poco dopo sull’Autostrada Salerno – Reggio Calabria nel comune di Nocera Inferiore. Il certificato di morte attribuisce la causa del decesso ad un arresto cardio-circolatorio; la motivazione appare da subito molto generica e porta alla necessità di realizzare un esame autoptico; quest’ultimo viene effettuato dopo dieci giorni presso l’Ospedale di Reggio Calabria. I dati dell’esame autoptico verranno poi trasmessi alla famiglia solo dopo dieci anni dalla morte, nel 2012 viene stabilito da un’ulteriore perizia la morte a causa tossica. Secondo il pentito Francesco Fonti, audito in sede di Commissione parlamentare d’inchiesta sul traffico illecito di rifiuti, il capitano di fregata De Grazia sarebbe stato ucciso in ragione delle indagini da lui condotte relative allo smaltimento illecito di rifiuti tossici. Il pentito ricollegò altresì la vicenda all’assassinio di Ilaria Alpi, avvenuto a Mogadiscio il 20 marzo 1994. Dopo la sua morte le indagini sulle cosiddette “navi a perdere” subirono un duro colpo e il pool investigativo verrà sciolto poco senza che le indagini vengano più riprese. I risultati del lavoro investigativo condotto dal capitano De Grazia fino al momento della sua morte sono contenuti nei fascicoli dell’inchiesta giudiziaria sull’affondamento della nave Rigel e altri “navi a perdere” presso la procura di Reggio Calabria archiviata nell’anno 2000. Risulta documentato che il capitano Natale De Grazia aveva trovato nella casa di un noto faccendiere investigato per smaltimento illecito di scorie radioattive, un’agenda con l’appunto “Lost the ship” (la nave è persa) il giorno 21 settembre 1987, il giorno in cui è affondata la nave Rigel. Quel giorno, secondo quanto stabilito dalla International Maritime Organization è affondata soltanto quella nave.

Natale De Grazia

Il 9 novembre 2016 il programma televisivo Le Iene si occupa del caso a seguito di un’indagine di morti sospette aa Africo. Il 9 aprile 2017, sempre al programma televisivo Le Iene, viene intervistata la dottoressa Simona Del Vecchio, ex responsabile del servizio di medicina legale della ASL 1 di Imperia; la dottoressa è in attesa di processo per 46 casi di autopsie firmate da lei, e secondo l’accusa mai effettuate. L’inviato delle Iene, Giulio Golia, chiede chiarimenti a Simona Del Vecchio, in quanto aveva firmato lei l’autopsia di Natale De Grazia nel 1995, eseguita su incarico della Procura di Nocera Inferiore. All’epoca, Simona Del Vecchio si era specializzata da poco più di un anno. Su richiesta della famiglia, nel 1996 viene eseguita una seconda autopsia: appariva poco convincente che il decesso si potesse ricondurre alla cosiddetta “morte improvvisa dell’adulto”, come stabiliva il referto del primo esame autoptico; sorprendentemente, la Procura di Reggio Calabria incarica nuovamente la dottoressa Simona Del Vecchio, che giungerà ancora alla medesima conclusione. La Commissione Parlamentare sul ciclo dei rifiuti concluderà invece che riguardo alla morte di Natale De Grazia “si può riconoscere solo la causa tossica”; riguardo alle tecniche utilizzate durante l’autopsia per rilevare tracce di avvelenamento, la Commissione scrive: “Tutte le altre tecniche descritte – la spettrofotometria U.V., cromatografia su strato sottile (TLC), l’estrazione secondo la tecnica di Stass-Otto, il metodo di Felby per la ricerca degli oppiacei – sono (e lo erano anche nel 1995) tecniche obsolete, dotate di scarsa o nulla specificità e/o sensibilità e che nessun tossicologo applicherebbe per l’accertamento di una eventuale intossicazione o avvelenamento”. L’allora Capo dello Stato Carlo Azeglio Ciampi concesse la medaglia d’oro al merito di marina “Alla Memoria” con la motivazione con la quale chi scrive apre l’articolo. La medaglia fu consegnata alla moglie del capitano De Grazia il 4 dicembre 2004, nel corso della cerimonia del giuramento presso l’Accademia Navale di Livorno. Il Comune di Amantea (CS), ha intitolato al capitano Natale De Grazia il lungomare della città. L’intitolazione era stata chiesta con sollecitazione del Comitato Civico Natale De Grazia e di altri cittadini con missiva del 19 luglio 2009, indirizzata alla commissione straordinaria che ha amministrato la città dopo lo scioglimento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose (2008 – 2010). La commissione ha emesso una delibera notificata al prefetto di Cosenza nell’anno 2010 per le dovute autorizzazioni. Il 24 ottobre 2010, in occasione della manifestazione nazionale “Basta Veleni”, è avvenuta l’intitolazione ufficiale del lungomare di Amantea a Natale De Grazia. Nel 2004 nasce ad Amantea il comitato contro le navi dei veleni intitolato “Comitato Civico Natale De Grazia”, Cittadino onorario città di La Spezia. La storia del capitano De Grazia e delle sue indagini viene raccontata nel graphic novel “Natale De Grazia – Le navi dei veleni”, scritto dal giornalista Enzo Mangini e disegnato da Pierdomenico Sirianni e Anna Ciammitti, edito nel 2011 da Round Robin. Nel 2017, il 7 settembre, su Rai Uno viene trasmesso un docu-film su Natale De Grazia. Infine intitolazione del lungomare di Gallico al capitano Natale De Grazia, con delibera 67 del 22 dicembre 2009.