La tiella: quel particolare legame tra Sète e Gaeta – A Sète la chiamano la Tielle, rigorosamente di polpo. A Gaeta la Tiella. La classica e la vera squisita torta rustica
farcita, appunto, di polpo verace. Chi la portò in Francia? Furono proprio gli emigranti gaetani che espatriarono,
tra il diciannovesimo e ventesimo secolo, alla ricerca di lavoro ma anche di acque più pescose. Sì, perché questa
graziosa cittadina e secondo porto francese del Mediterraneo, dopo Marsiglia, è piena di gente con origine
italiana, in particolar modo napoletana e gaetana.

Sète è collegata a Tolosa dal Canal du Midi (in italiano canale
del Mezzogiorno, patrimonio mondiale dell’Unesco), ricco di balere in stile occitano e di paesaggi mozzafiato, da
vivere con escursioni in barca. Vari personaggi famosi di Sète ebbero origine italiana, come il cantautore Georges
Brassens, di madre lucana. Nel Quartiere Alto della città si respira aria meridionale e, certamente, gaetana. Gli
odori dei frutti di mare si fanno sentire sin dentro le case ed escono dalle abitazioni per inebriare i turisti. La
tiella di polpo la fa da padrone assieme a tante altre prelibatezze, come la macaronade (il piatto della domenica
con maccheroni al ragù napoletano con spalla di manzo).

Distante una trentina di chilometri da Montpellier, Sète
è una piccola Venezia francese, immersa in una laguna di acqua salata. La cucina, a differenza delle guerre, ha
unito i popoli e la tiella di Gaeta ha arricchito la cultura di queste zone, tanto da farne diventare un simbolo, il cui
profumo si sente in ogni angolo del Quartier Haut. Il Quartiere Alto, una piccola Napoli, una piccola Gaeta.
Articolo di Pierluigi Larotonda